"Il contagio ha assunto proporzioni allarmanti, da soli non siamo in grado di fermarlo".
E’ l’appello delle autorità della Guinea-Bissau alla comunità internazionale per tentare
di contrastare l’epidemia di colera scoppiata a maggio. In tutto il Paese sono stati
registrati 2.200 casi, con 53 morti. Particolarmente difficile la situazione sanitaria
nella sola capitale Bissau: i casi di colera accertati sono 1.635, 15 i decessi. Gli
stock di vaccini e le sacche per la reidratazione sono praticamente esauriti, le Nazioni
Unite hanno stanziato aiuti per 400 mila euro. Intanto le autorità ospedaliere hanno
accusato la popolazione di negligenza, nonostante i messaggi diffusi dai media locali,
non vengono rispettare le più elementari norme sanitarie. Il ministero della Sanità
ha reclutato almeno 200 giovani per una campagna informativa porta a porta nei differenti
quartieri della capitale. Il governo, che ha sospeso le cerimonie pubbliche, ha avviato
anche la disinfestazione dei pozzi e dei mercati di Bissau per cercare di arginare
l'epidemia. (B.C.)