2008-08-16 15:33:41

Olimpiadi. Bolt nuovo record mondiale nei 100 metri piani


Alle Olimpiadi di Pechino vince la finale dei 100 metri piani uomini il giamaicano Bolt e stabilisce il nuovo record mondiale con 9 secondi e 69 centesimi, mentre il nuotatore statunitense Phelps ha conquistato il settimo oro nei 100 farfalla ed ha così eguagliato il connazionale Spitz, che aveva stupito ai Giochi di Monaco ‘72. Ritirate invece le due medaglie del tiratore nordcoreano Kim Jong-su, trovato positivo ad un controllo antidoping. A conclusione dell'ottavo giorno di gare, gli Stati Uniti superano la Cina nel computo totale delle medaglie, anche se i padroni di casa mantengono il dominio assoluto degli ori. Per fare il punto sulla situazione dei giochi Massimiliano Menichetti ha raccolto il commento della collega Flaminia Rosati, raggiunta telefonicamente a Pechino :RealAudioMP3

R. – Stanno emergendo sicuramente tre cose: questa Cina, che sta sbancando il medagliere, Michael Phelps, che ha raggiunto finalmente il primato di Spitz, l’ha raggiunto e vorrebbe batterlo domani. E la terza cosa, sicuramente, la finale dei 100 metri di oggi: l’uomo più veloce del mondo continua a conservare un fascino straordinario e sicuramente resterà l’uomo immagine delle Olimpiadi.
 
D. – La questione del Caucaso. Da più parti si è detto: si sta violando la tregua olimpica. Cosa dicono, come vivono gli atleti ciò che succede fuori, oppure si vive in un clima del tutto separato dal resto del mondo?
 
R. – Credo che gli atleti proprio in questo preciso istante vivano abbastanza separati dal resto del mondo. Ma io credo che sia una cosa del tutto comprensibile ed è assolutamente fisiologico che siano concentrati sulle gare. Poi, chiaramente, ciascuno ha la sua sensibilità personale.
 
D. – Anche se rimane storico l’abbraccio tra l’atleta georgiana e quella russa ...
 
R. – Ma certo, resta una bellissima immagine non solo di sport. Cioè, si può avere un Paese in guerra con un altro e due persone di quei Paesi che vivano in amicizia.
 
D. – Altra questione che accompagna queste Olimpiadi: quella della difesa dei diritti umani. Anche durante i giochi si hanno notizie di manifestazioni. Voi avete un ritorno di questo clima, oppure no?
 
R. – Abbiamo lo stesso ritorno, credo, che c’è nel resto del mondo, perché anche qui si leggono i giornali. Ma forse è troppo chiedere agli atleti, soprattutto agli atleti che ci stanno dentro, di prendere delle posizioni che mettono a rischio le loro gare.
 
D. – Si può dire che il messaggio dello sport alla fine è un messaggio di pace somma, nonostante la competizione più aspra?
 
R. – Nel momento in cui la competizione esce onesta e trasparente, direi di sì. E alla fine vedere al Villaggio Olimpico questi ragazzi tutti insieme, di Paesi diversissimi, che mangiano insieme, che fanno amicizia, che riescono ad abbracciarsi anche quando hanno il Paese in guerra, ecco, direi che dal punto di vista simbolico sia proprio importante.







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