2008-08-16 12:04:08

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa 20.ma Domenica del Tempo Ordinario il Vangelo ci presenta l’incontro di Gesù con una Cananèa nella regione di Tiro e Sidòne. La donna, gridando, chiede al Signore di guarire la figlia, tormentata da un demonio. Ma Gesù, inizialmente, non le rivolge neppure una parola, poi sembra trattarla con distacco affermando che la sua missione è rivolta alle "pecore perdute della casa d'Israele". Di fronte all’umile e fiduciosa insistenza della donna, Gesù esclama:

«Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri».

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento di don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:RealAudioMP3


La missione di Gesù è circoscritta “alle pecore perdute della casa di Israele”. Scrive Paolo: che “Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri” (Rm 15, 8).

 
E’ emblematico che la donna pagana si avvicini a Lui a motivo di una vessazione diabolica. Prima dell’avvento del Figlio infatti “tutto il mondo era sotto il potere del diavolo” (cf. 1Gv 5, 19; At 10, 38).

 
In un primo momento Gesù non presta ascolto alle grida della donna a motivo della Sua obbedienza al disegno del Padre. Poi, però, attraverso la pietà e la profonda umiltà della Cananea, Egli scorge un segno inaspettato: la fede. E ciò per il Figlio è un segno chiaro di un’azione del Padre stesso. “Nessuno - dichiara Egli stesso - può venire a me se non è attirato dal Padre mio” (cf. Gv 6, 65). A quel punto Gesù cambia posizione ossequiando l’indicazione del Padre e libera la figlia della donna Cananea dal crudele tormento (kakos) del demonio.

 
La vera preghiera d’impetrazione deve avvenire sotto l’azione di Dio, nella fede, in tutta umiltà e pietà.







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