La Festa dell’Assunta, occasione per sentire la vicinanza materna di Maria: la
riflessione del rettore del Santuario della Madonna del Divino Amore
I Santuari mariani vivono questa vigilia della Festa dell’Assunta con grande gioia
e partecipazione. Tante le iniziative mariane e i pellegrinaggi che coinvolgono i
fedeli, senza distinzioni di età. Alessandro Gisotti ha chiesto al rettore
del Santuario romano della Madonna del Divino Amore, mons. Pasquale Silla,
di raccontare l’attesa per la Solennità di domani:
R. – La preparazione
nel nostro Santuario è iniziata già da molti giorni, perché abbiamo indicato nel mese
di agosto tre feste mariane, al cui centro c’è l’Assunzione della Vergine Maria. Abbiamo
informato i pellegrini, i parrocchiani devoti che frequentano abitualmente il Santuario,
di questa centralità dell’Assunzione. Per noi un momento molto forte è il pellegrinaggio
notturno, a piedi, che parte questa sera a mezzanotte dal Circo Massimo e poi percorre
14 km e giunge domani mattina al Santuario per la prima Messa. E’ un segno di Roma,
della nostra città, della nostra diocesi, molto evidente, molto espressivo, anche
se avviene nel buio della notte. Aiuta tutti a comprendere come sia possibile, seguendo
la Vergine Maria, attraversare la notte con tutti i simbolismi negativi della guerra,
della solitudine, del tradimento, della paura, per arrivare alla luce. E Maria ci
accompagna. D. – Poi domani la grande festa con, è prevedibile,
una gran partecipazione di fedeli romani, ma non solo… R. –
Esattamente. Noi, grazie a Dio, abbiamo il nuovo Santuario con mille posti a sedere.
Le Messe sono quasi tutte affollate, perché abbiamo tante persone che vengono proprio
per celebrare nell’Eucaristia la memoria, il ricordo, la Solennità della Madre del
Signore, che è stata Assunta ovviamente non per virtù propria, ma per la forza del
Divino Amore che è lo Spirito Santo. D. – Davvero, il Santuario
del Divino Amore è il santuario di tutti, dei giovani, degli anziani, delle famiglie.
Tutti guardano a Maria… R. – Sì, è sorprendente quello che pensano
gli anziani, vedendo i tanti giovani che vengono per la preghiera, per la confessione,
per l’Adorazione eucaristica perpetua. E’ una cosa stupenda. E’ un anno e mezzo che
facciamo l’adorazione perpetua notte e giorno nel nuovo Santuario, nella cappella
del Santissimo, e la presenza dei giovani è un incoraggiamento veramente straordinario. D.
– Ieri, il Santo Padre, all’udienza generale, ha detto che “chi prega non perde mai
la speranza”. Un richiamo anche a queste sue ultime parole. D’altronde, con emozione,
si ricorda ancora la visita di Benedetto XVI due anni fa al Santuario del Divino Amore… R.
– Il Papa ha lasciato un segno stupendo. E’ venuto qui e ha celebrato il Rosario,
quasi per dire che la preghiera a Maria e con Maria è veramente un segno forte di
grande speranza. D. – Che cosa si augura il rettore di un Santuario
così importante e così amato nei secoli da tanti fedeli per questa festa dell’Assunta? R.
– Che tutti possiamo sentirci e sperimentare la vicinanza di Maria. Ho letto pocanzi
una frase del nostro venerato fondatore, don Umberto Terenzi, che diceva: “Chi sta
vicino alla Madonna, la conosce meglio, ne apprezza la bellezza e, ovviamente, fruisce
della sua misericordia, della sua materna protezione”. Quindi, auguro a tutti di stare
accanto alla Madonna, di sentire la sua materna vicinanza.