Attentato suicida in Pakistan: almeno otto persone hanno perso la vita a Lahore
Non si ferma l’escalation di violenza in Pakistan, dove oggi si celebra la festa per
l'indipendenza: almeno 8 persone sono morte a causa di un attentato suicida contro
un commissariato di Lahore. Un kamikaze si è fatto esplodere nei pressi di un gruppo
di poliziotti. Sul fronte politico, intanto, si registra il tentativo del presidente,
Pervez Musharraf, di negoziare con l’opposizione. In questo scenario si deve segnalare
che è in atto il laborioso processo di impeachment nei confronti di Musharraf. Quest'ultimo
ha sollecitato lo schieramento che chiede le sue dimissioni ad “evitare lo scontro
diretto per perseguire una strada di riconciliazione ed affrontare la crisi economica
e il terrorismo”.
India, Kashmir Resta alta la tensione nella regione
indiana del Kashmir dopo i disordini dei giorni scorsi nei quali sono rimasti uccisi
almeno 20 manifestanti. Ieri migliaia di musulmani hanno commemorato le vittime uccise
dalla polizia sfidando il coprifuoco. Le forze dell'ordine hanno usato gas lacrimogeni
per disperdere i dimostranti che si sono scontrati con i poliziotti a Srinagar, principale
città del Kashmir indiano. Le violenze sono iniziate a causa di una disputa che vede
opposti i musulmani agli induisti. Al centro della disputa c'è l’assegnazione di un
terreno da parte del governo ad un’organizzazione indù. Al blocco della concessione,
provocato dalle proteste dei musulmani, è poi seguita la reazione degli induisti.
Tibet All’indomani
della denuncia del Dalai Lama sul mancato rispetto della tregua olimpica in Tibet,
espressa nel corso dei colloqui con i parlamentari franacesi, si registra l’arresto
di 500 esuli tibetani. I tibetani fermati protestavano davanti ad un edficio dell'ambasciata
cinese a Kathmandu, in Nepal. Il mondo - hanno dichiarato alcuni dimostranti all'agenzia
AFP - deve aprire gli occhi di fronte alle sofferenze della popolazione tibetana piuttosto
che focalizzarsi sulle Olimpiadi.
Sri Lanka Nuova impennata di combattimenti
tra Tigri Tamil ed esercito regolare dello Sri Lanka. Il bilancio dei recenti scontri
è di 16 morti: 14 sono ribelli, 2 soldati. Lo hanno annunciato fonti dell'esercito.
I combattimenti più pesanti si sono registrati nella regione di Mullaittivu, dove
i caccia dell'aviazione militare hanno colpito una serie di obiettivi della guerriglia.
Secondo il comitato internazionale della Croce Rossa, negli ultimi mesi decine di
migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni nelle aree interessate nel conflitto.
In queste zone risulta sempre più difficile portare gli aiuti umanitari.
Iraq Giornata
di sangue in Iraq, dove a seguito di tre distinti attacchi dinamitardi nei pressi
di Baghdad sono rimaste sul terreno quattro vittime, di cui tre agenti di sicurezza,
e almeno 11 feriti. A questi si aggiungo due cadaveri ritrovati stamani, sempre nella
capitale, e il corpo di un agente di polizia ritrovato a Kirkuk. Vittime anche tra
soldati statunitensi: il comando americano ha confermato la morte di un soldato e
del suo interprete iracheno per l’esplosione di una bomba. Le violenze di oggi sono
avvenute in un periodo comunque segnato, secondo diverse fonti, da un netto calo delle
vittime.
Stati Uniti: ucciso presidente democratici dell'Arkansas Bill
Gwatney, presidente del partito Democratico in Arkansas e amico personale di Bill
e Hillary Clinton, è stato ucciso ieri da uno squilibrato. L'uomo si è presentato
nel suo ufficio e gli ha sparato tre colpi di pistola. Morto subito dopo anche l’aggressore,
colpito dalla polizia mentre fuggiva. Sconosciute, al momento, le cause della tragedia.
Texas
Ancora una nuova esecuzione capitale in Texas: è la settima dall’inizio del
2008. La condanna a morte con iniezione letale ha colpito Leon Dorsey, 32 anni, condannato
per un duplice omicidio durante una rapina, avvenuto nel 1994. Il Texas è lo Stato
americano con il più alto numero di esecuzioni. Dorsey è stato il condannato numero
412 dal 1982, anno nel quale sono riprese le esecuzioni dopo la reintroduzione della
pena capitale da parte della Corte suprema.
Messico Grande sgomento
in Messico per l’omicidio di otto persone durante una Messa celebrata in un centro
di recupero per tossicodipendenti a Ciudad Juarez, al confine con gli Stati Uniti.
Un gruppo armato è entrato ieri sera nel centro di recupero e ha iniziato a sparare
contro le persone che partecipavano alla Messa. "Gran parte dei presenti, che non
hanno avuto il tempo di nascondersi, sono stati feriti e alcuni sono morti'', hanno
riferito i responsabili municipali per la sicurezza. Secondo alcuni testimoni, la
polizia non avrebbe fermato i i sicari in fuga dopo l’agguato. Nella zona è in corso
una cruenta guerra tra clan rivali della mafia locale per il controllo del territorio.
A Ciudad Juarez sono almeno 780 gli omicidi registrati dall'inizio dell'anno.