Quando lo sport, anche lontano dalle Olimpiadi, unisce
E’ finita alla pari, ma nessuno ha dato peso al risultato: per la prima volta in otto
anni, giovanissimi giocatori cubani e statunitensi si sono ritrovati sul “diamante”,
com’è chiamato il campo di gioco del convento delle suore salesiane a Penalver, a
pochi chilometri dall’Avana, per un incontro di baseball a lungo atteso e animato
da autentico spirito sportivo. Le squadre di ‘Los Santos’ e ‘Los Mangos’ - informa
la MISNA - hanno affrontato in amichevole i ‘Peregrines’ provenienti dagli Stati americani
del Vermont e New Hampshire. “Da due anni preparavamo questo viaggio – ha spiegato
l’allenatore statunitense – e dopo ripetute richieste finalmente è stato autorizzato
dal Congresso americano. Noi amiamo il baseball, loro amano il baseball: quale modo
migliore poteva esserci per passare un po’ di tempo insieme e capire quanto in realtà
siamo simili?” I ‘Peregrines’ in questi giorni stanno affrontando altre squadre cubane
e la loro permanenza sull’isola durerà dieci giorni. Inizialmente percepito come una
“sfida” dai colonizzatori spagnoli, che lo giudicavano un’attività “secessionista”,
il baseball, sport nazionale cubano, iniziò a riscuotere un grande successo nell’isola
fin dal tardo Ottocento. (S.G.)