Il Papa segue con preoccupazione la crisi tra Russia e Georgia. Intervista con padre
Lombardi
Il Papa, che oggi riceverà la cittadinanza onoraria di Bressanone, segue con grande
preoccupazione le drammatiche notizie sulla crisi tra Russia e Georgia. Ascoltiamo
il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto
telefonicamente a Bressanone da Sergio Centofanti:
R.- Purtroppo
siamo tutti colpiti da queste vicende. Sono sempre i fatti di guerra, di violenza,
di morte, anche se non sappiamo con precisione quali possano essere i numeri delle
persone cadute, che addolorano e preoccupano moltissimo. Purtroppo il Caucaso è una
di quelle regioni del mondo in cui ci sono tante tensioni che, magari rivengono alla
luce dopo un certo numero di anni di relativa calma. Questo è un momento molto preoccupante.
Speriamo proprio che la ragionevolezza, la volontà di pace e di trattativa possano
prevalere rispetto all’uso delle armi, che non sono mai la via migliore per costruire
la pace.
D. – Una vicenda che potrebbe essere ripresa
domani all’Angelus dal Papa…
R. – Normalmente in
occasione dell’Angelus il Papa fa dei riferimenti agli avvenimenti principali anche
del mondo. E’, quindi, un’ipotesi legittima.
D. –
Oggi pomeriggio, invece, il Papa riceverà la cittadinanza onoraria di Bressanone…
R.
– Questo è uno degli ultimi eventi pubblici di questa permanenza, insieme all’Angelus
di domani nella Piazza Duomo. Questo riconoscimento – la cittadinanza onoraria – è
un riconoscimento molto importante per la città. Sono soltanto due le personalità
viventi che hanno ricevuto questo riconoscimento da parte della città di Bressanone.
Evidentemente il Papa, sia per le sue permanenze precedenti (siamo già a ben 10 volte
che il Papa si trattiene in questa città), sia per l’apprezzamento che ha manifestato
anche in questi giorni per l’accoglienza che ha ricevuto, per il clima favorevole
in cui si trova, è considerato giustamente dai cittadini di Bressanone una persona
di casa, una persona vicina a loro, che ha apprezzato e che sa apprezzare e condividere
i valori della loro storia, della loro civiltà e della loro cultura. Mi sembra, quindi,
un riconoscimento assolutamente appropriato. Interverranno, naturalmente, il sindaco
con la Giunta e il Consiglio Comunale, il vescovo e un numero ristretto di altri invitati.
Dovrebbe svolgersi, se tutto va bene e il tempo continua ad essere bello come in questo
momento, nel cortile del Seminario, che è certamente uno scenario veramente molto
bello e solenne. Se il tempo fosse brutto si andrebbe invece nella Biblioteca, che
- anche se uno spazio più ristretto – è pur sempre un ambiente molto ricco di storia
ed estremamente dignitoso.
D. – Lunedì prossimo il
rientro a Castel Gangolfo dopo due settimane di riposo…
R.
– Sì, direi che lo scopo di queste due settimane – un buon riposo del Santo Padre
dal punto di vista sia fisico, sia spirituale – si può considerare perfettamente raggiunto.
Così come il suo incontro con la popolazione, per quanto limitato ad alcune occasioni,
è stato un incontro molto cordiale da cui tutti coloro che sono presenti nella zona
si sono sentiti onorati ed incoraggiati. Oltre ai due Angelus delle due domeniche,
voglio ricordare in particolare la visita ai luoghi natali di San Giuseppe Freinademetz
in Val Badia, che ha veramente toccato la popolazione. E’ una figura spirituale molto
bella, un grande santo dei nostri tempi, un grande missionario che proietta – diciamo
– una regione di antica fede verso il mondo intero, verso orizzonti universali e in
particolare verso un Paese a cui tutti stiamo guardando con molta attenzione e con
molta speranza, anche come credenti, che è la Cina.