2008-08-08 15:00:58

400 anni fa la pubblicazione della Filotea di San Francesco di Sales per aiutare i laici a vivere la fede nel quotidiano


Giungere ad “un alto grado di carità cristiana” nella vita di tutti i giorni. E’ quanto aiuta a fare “La Filotea ossia introduzione alla vita devota” che, proprio l’8 agosto del 1608, San Francesco di Sales pubblicava. Un libro nel quale si respira una spiritualità esigente ma alla portata di tutti e che rappresenta una pratica concreta delle virtù per scoprire Dio nella propria vita. Ma a 400 anni dalla sua pubblicazione cosa c’è di attuale? Benedetta Capelli lo ha chiesto a don Józef Struś, docente di spiritualità salesiana alla Pontificia Università Salesiana di Roma:RealAudioMP3

R. – Il desiderio di Francesco di Sales è che i cristiani, in modo particolare i laici, si convincano che anche loro sono chiamati alla santità, che il cammino di perfezione cristiana è per tutti e non solo per i sacerdoti e per i religiosi. Certo 400 anni sono tanti e, quindi, sotto certi aspetti come il linguaggio e qualche paragone che usa, il testo è vecchio. In passato, è stato scritto che la Filotea ha molte rughe, vuol dire che il libro è invecchiato però, dall’altra parte, quando guardiamo alle edizioni ci accorgiamo che viene ristampata con una certa frequenza. Significa che come dottrina, come proposta, e per quanto riguarda le intenzioni dell’autore, certamente rimane un libro molto valido.

 
D. – E’ una riflessione immersa nella realtà, come a dimostrare che si può vivere nella quotidianità e raggiungere la santità...

 
R. - Certamente questa è stata la preoccupazione di San Francesco di Sales. Ciò che lui vedeva indispensabile era proprio il fatto di vincere il pregiudizio in base al quale la santità sia solo per alcuni eletti. Invece, come dice subito nelle prime pagine della Filotea, chi vive alla corte reale o chi vive nella vita di una famiglia semplice, è chiamato alla santità.

 
D. – La Filotea e l'Imitazione di Cristo cosa hanno rappresentato nel cammino verso la ricerca di Dio?

 
R. - Hanno rappresentato e insistono sulla necessità di mettere ordine nella vita spirituale, che Dio venga la primo posto e che tutto il resto non venga assolutamente trascurato ma vissuto perché è la volontà di Dio che le persone rimangano fedeli alla propria vocazione. Vocazione che si riferisce non solo alla vita sacerdotale e religiosa ma anche alla vita laicale. In ognuna del vocazioni è importante che, mettendo Dio al primo posto, anzitutto secondo la teologia e la spiritualità di Francesco di Sales, Dio venga percepito, riconosciuto come Dio-Amore.







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