2008-08-06 12:47:45

Trent’anni fa la morte di Papa Montini. Benedetto XVI: guidò la Chiesa in anni difficili senza farsi condizionare dalle critiche, tenendo lo sguardo fisso su Cristo


Trent’anni fa moriva Paolo VI: era la sera del 6 agosto 1978, Festa della Trasfigurazione. Un “grande Papa” lo ha definito domenica scorsa all’Angelus Benedetto XVI che più volte, durante il suo pontificato, ha parlato dell’importanza per la Chiesa del magistero e dell’azione pastorale di Papa Montini. Ascoltiamo in proposito il servizio di Sergio Centofanti: RealAudioMP3

Un “indimenticabile Pontefice”: così Benedetto XVI definisce Papa Montini, al quale, tra l’altro, resta legato per il fatto che fu lui a nominarlo arcivescovo di Monaco di Baviera e cardinale. Paolo VI – rileva il Pontefice - “fu chiamato dalla Provvidenza divina a guidare la barca di Pietro in un periodo storico segnato da non poche sfide e problematiche” distinguendosi per la sua saggezza e prudenza. Di Papa Montini ricorda “l'ardore missionario … che lo spinse ad intraprendere impegnativi viaggi apostolici anche verso nazioni lontane, a compiere gesti profetici di alta valenza ecclesiale, missionaria ed ecumenica”. Fu infatti il primo Papa a recarsi in Terra Santa, indicando “alla Chiesa che la via della sua missione è di ricalcare le orme di Cristo”:

 
“In effetti, il segreto dell'azione pastorale che Paolo VI svolse con instancabile dedizione, adottando talora decisioni difficili e impopolari, sta proprio nel suo amore per Cristo: amore che vibra con espressioni toccanti in tutti i suoi insegnamenti. Il suo animo di Pastore era tutto preso da una tensione missionaria alimentata da sincero desiderio di dialogo con l’umanità. Il suo invito profetico, più volte riproposto, a rinnovare il mondo travagliato da inquietudini e violenze mediante 'la civiltà dell’amore', nasceva da un totale suo affidamento a Gesù, Redentore dell’uomo”. (Discorso di Benedetto XVI ai membri dell'Istituto Paolo VI, 3 marzo 2007)

 
Benedetto XVI ricorda il ruolo decisivo di Paolo VI nel Concilio Vaticano II:

 
“Se infatti fu Giovanni XXIII a indirlo e a iniziarlo, toccò a lui, suo successore, portarlo a compimento con mano esperta, delicata e ferma. Non meno arduo fu per Papa Montini reggere la Chiesa nel periodo post-conciliare. Non si lasciò condizionare da incomprensioni e critiche, anche se dovette sopportare sofferenze e attacchi talora violenti, ma restò in ogni circostanza fermo e prudente timoniere della barca di Pietro”. (Discorso di Benedetto XVI ai membri dell'Istituto Paolo VI, 3 marzo 2007)

 
Papa Montini – ricorda Benedetto XVI – difese infatti la giusta interpretazione di quell’evento, la cosiddetta “ermeneutica della riforma” dell’unico soggetto Chiesa che si rinnova nella continuità, contro “l’ermeneutica della discontinuità” che finiva per creare “una rottura tra Chiesa preconciliare e Chiesa postconciliare”. "Con il passare degli anni - afferma Benedetto XVI - appare sempre più evidente l'importanza per la Chiesa e per il mondo" del pontificato di Paolo VI.







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