"La Pastorale familiare è una priorità della Chiesa cattolica russa": così, mons.
Jerzy Steckiewicz, vicario generale a Kaliningrad
In visita presso il Centro internazionale di “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, mons.
Jerzy Steckiewicz, vicario generale a Kaliningrad (Russia), ha dichiarato che, tra
le priorità pastorali della Chiesa in Russia, rientra la salvaguardia della famiglia.
“L’indebolimento della struttura familiare reca danno all’intera società”, ha affermato
il presule. Per tentare di interrompere la tendenza negativa che sta portando il Paese
verso un crollo demografico – causato dal connubio elevata mortalità/scarsa natalità
– il 2008 è stato proclamato dallo Stato “Anno della Famiglia” ed è stato inaugurato
ufficialmente lo scorso 7 gennaio con una cerimonia tenutasi al Cremlino. Nell’ambito
della Pastorale Familiare, la battaglia più difficile – ha affermato mons. Steckiewicz
– è quella contro l’aborto. All’epoca della dittatura comunista l’interruzione volontaria
di gravidanza veniva considerata, di fatto, un mezzo normale di pianificazione delle
nascite ed è ora necessario – ha proseguito – che tale pratica sia finalmente percepita
dalle coscienze come un fatto gravissimo. La speranza di riuscirci poggia anche sulla
sinergia che esiste tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa con riguardo ai
valori tradizionali cristiani, come il rispetto per la vita, dal concepimento alla
morte naturale. Per quanto riguarda le nuove famiglie, il vicario di Kaliningrad ha
evidenziato come un’approfondita preparazione all’impegno matrimoniale e al sacramento,
costituisca anche la migliore opera di prevenzione al divorzio, l’altro grave male
che colpisce l’istituzione familiare in Russia. Kaliningrad è la più piccola e più
occidentale regione della Federazione russa ed ha la particolarità di essere un’enclave
situata tra la Polonia e la Lituania con sbocco sul Mar Baltico, una posizione che
la rende un vero e proprio ponte di comunicazione tra l’Europa nord-occidentale e
la Russia. Dal punto di vista religioso, quella di Kaliningrad è la zona dove si registra
la più alta presenza cattolica della Russia (circa il 5 per cento degli oltre 900
mila abitanti). Ai tempi del comunismo, tutte le parrocchie cristiane erano state
chiuse, sia nella città di Kaliningrad che nella regione. Nel 1985 fu restituita la
prima parrocchia ortodossa e poi, nel 1991, due altre parrocchie, una cattolica e
una protestante; oggi la regione conta 23 parrocchie cattoliche. (L.B.)