Il 4 ottobre sarà proclamato Beato don Francesco Bonifacio, torturato e ucciso
dai miliziani di Tito
Don Francesco Bonifacio, il sacerdote istriano ucciso dai miliziani di Tito nel 1946,
il 4 ottobre prossimo sarà proclamato Beato. Ad annunciarlo, oggi, è la diocesi di
Trieste, cui Benedetto XVI ha concesso lo svolgimento della cerimonia nella Cattedrale
di San Giusto. In seminario lo chiamavano “El Santin” per la sua bontà e la sua generosità:
qualità che hanno accompagnato don Francesco Bonifacio per tutta la vita e anche nella
morte, un martirio avvenuto in “odio alla fede” come riconosciuto da Benedetto XVI
nel decreto del 3 luglio scorso con il quale è stata approvata la beatificazione del
sacerdote istriano ucciso e gettato nelle foibe dalla Guardia del Popolo di Tito.
La cerimonia di beatificazione sarà celebrata dal vescovo della città, mons. Eugenio
Ravignani, istriano come lui e da sempre impegnato per la causa di don Bonifacio.
Il Pontefice alla cerimonia sarà rappresentato dall’arcivescovo Angelo Amato, prefetto
della Congregazione delle Cause dei Santi. Don Bonifacio era un prete scomodo, come
quei tanti altri che durante il regime titino furono fatti scomparire nel nulla e
che Giovanni Paolo II definì “martiri del nostro secolo”. Un sacerdote che trascorse
quasi tutta la vita nella parrocchia di Villa Gardossi, alzandosi all’alba, insegnando
il catechismo ai bambini, visitando le famiglie e gli ammalati, donando quel poco
che aveva ai poveri. Nelle colline tra Buie e Grisignana portava l’annuncio cristiano
senza risparmiarsi e attirava a sé i giovani dando vita a un’Azione Cattolica locale.
Intollerabile per i miliziani di Tito, che l’11 settembre 1946, lo sorpresero mentre
tornava a casa, lo portarono nel bosco e, secondo le testimonianze, lo torturarono
a lungo prima di ucciderlo e buttarlo in una foiba, termine dialettale che definisce
le fosse scavate dall’acqua nell’altopiano del Carso e che evoca oggi ricordi di guerra
e di morte. Della vicenda di don Bonifacio si seppe molto più tardi e i suoi resti
non furono mai ritrovati. (R.B.)