2008-08-03 15:44:50

Garantire cure a tutti i malati di AIDS: è l'obiettivo al centro di analisi, studi e proposte della Conferenza internazionale sull'AIDS, che si apre oggi a Città del Messico


Ogni giorno nel mondo 6.500 persone si infettano con l’HIV. Nel 2007 sono stati circa 33 milioni i sieropositivi e i malati di AIDS. Di fronte a questa piaga, le finalità che la comunità internazionale si è posta sono quelli di garantire cure a tutti e di arrestare la diffusione dell’epidemia. Proprio sull’analisi di questi obiettivi è incentrata la 17.ma Conferenza internazionale sull’AIDS, che si apre oggi a Città del Messico. All’incontro partecipano, oltre ad esperti e studiosi, anche delegazioni cattoliche. Ascoltiamo al microfono di Amedeo Lomonaco, mons. Robert Vitillo, consigliere speciale per l’AIDS presso la Caritas Internationalis, raggiunto telefonicamente a Città del Messico:RealAudioMP3

 
R. – Come Caritas Internationalis abbiamo una grande delegazione che partecipa a questa Conferenza. Ci sono soprattutto persone che fanno parte delle Caritas di Paesi dell’America Latina. Per noi è un’opportunità per imparare di più, per avere accesso ai dati medici, scientifici e sociali. E' un'occasione per accedere agli studi compiuti in materia. La malattia dell’AIDS è ancora un problema molto grave nel mondo. Abbiamo fatto progressi nel fornire medicinali antiretrovirali a molte persone: quasi il 30 per cento delle persone che hanno bisogno di medicinali ora li ricevono. C’’è però ancora molto da fare. Dobbiamo sensibilizzare ed educare la gente.

 
D. – Quindi un’arma importante è anche quella dell’informazione: si devono trasmettere i valori su cui poi poter far leva per prevenire questo flagello ...

 
R. – Non basta solamente dare informazioni, bisogna formare la gente: è necessario trasmettere i valori del rispetto del proprio corpo e del corpo altrui.

 
D. – La Chiesa è impegnata in prima linea nel formare ma anche nell’assistere. E’ un impegno che non sempre viene doverosamente riconosciuto…

 
R. – La Chiesa è sempre accanto alle persone malate di AIDS: i nostri ospedali, i nostri servizi sociali hanno sempre accompagnato queste persone. Adesso si deve fare di più, perché l’impatto dell’AIDS è molto forte non solo a livello della salute, ma anche a livello delle strutture sociali.

 
D. – Ci sono proposte concrete che avanzerete durante i lavori della Conferenza?

 
R. – Abbiamo promosso una campagna d’informazione per quanto riguarda i problemi particolari che hanno i bambini malati di AIDS: dobbiamo trovare i mezzi per fornire medicinali adatti ai bambini. Si devono trovare i dosaggi adeguati da somministrare ai bambini.







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