Napolitano: non dimentichiamo la strage di Bologna
L’Italia ricorda oggi le vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto
di 28 anni fa. "Occorre coltivare un dovere della memoria" e utilizzarlo per difendere
i "valori di democrazia, libertà e giustizia": questo il monito del presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio all’associazione dei parenti delle vittime.
Nonostante siano rientrate le polemiche di ieri per l'assenza del Guardasigilli, Alfano,
la ricorrenza nel capoluogo emiliano si è aperta in un clima di contestazione nei
confronti del rappresentante del governo, Rotondi, e del sindaco Cofferati.
Intanto,
ieri, il Senato ha approvato il decreto sulla manovra economica, concedendo la fiducia
al governo. Ora il testo passa alla Camera, dove il sì definitivo è atteso per martedì
prossimo. Intanto, l’esecutivo aspetta il giudizio dell’Unione Europea sui provvedimenti
in materia di immigrazione. Ce ne parla Giampiero Guadagni:
Diritto d’asilo,
ricongiungimenti familiari e libera circolazione dei cittadini comunitari in Italia.
Il governo pone nuovi paletti in materia di immigrazione. Ma sospende la presentazione
in parlamento dei tre decreti legislativi proposti dal ministro dell’Interno Maroni.
E, d’accordo con l’opposizione, invia i provvedimenti al giudizio preventivo dell’Unione
Europea. Una procedura anomala, ma che dimostra la volontà di Roma di superare le
recenti polemiche con Bruxelles sul censimento avviato nei campi nomadi. Un altro
segnale importante è arrivato nei giorni scorsi quando la Camera all’unanimità ha
dato il via libera definitivo alla ratifica del Trattato europeo di Lisbona. Un voto
particolarmente apprezzato dal Capo dello Stato Napolitano, che insiste sulla necessità
di non interrompere la faticosa strada del dialogo tra maggioranza e opposizione.
Ma Berlusconi e Veltroni, anche ieri, si sono rivolti l’accusa reciproca di non voler
davvero il confronto sulle riforme. Ieri, il Quirinale è anche intervenuto sulla legge
finanziaria, chiedendo il rispetto dei tempi e delle regole. Un freno, dunque, rispetto
all’ipotesi di approvarla prima dell’estate. La manovra, dopo aver superato anche
ricorrendo alla fiducia l’esame del Senato, è tornata alla Camera per il voto definitivo,
atteso per martedì. Complessivamente, il provvedimento contiene misure per 36 miliardi
di euro nei prossimi tre anni. Tra le novità principali: la Robin Tax, la tassa sui
superprofitti di petrolieri, banche e assicurazioni; l’introduzione della social card
per i cittadini meno abbienti e la riduzione di spesa per i ministeri. Ma ci sono
anche tagli alla cooperazione, per complessivi 170 milioni di euro, tagli stigmatizzati
da esponenti del volontariato cattolico, in particolare da Sergio Marelli, presidente
dell’associazione delle organizzazioni non governative italiane.