Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
In questa 18.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il Vangelo della
moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù, dopo aver udito dell'esecuzione di Giovanni
il Battista, si ritira in un luogo deserto ma viene raggiunto dalla folla: ne sente
compassione e guarisce i malati. Sul far della sera i discepoli lo invitano a congedare
la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare. Ma Gesù risponde: «Non
occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare».
Sul significato
di questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento di don Massimo Serretti,
docente di Cristologia all'Università Lateranense:
I discepoli
del Battista recano a Gesù la notizia della sua esecuzione. Il momento è grave. L’opera
di Gesù è strettamente congiunta a quella di Giovanni il Battista. Quella morte tocca
anche lui e lo riguarda da vicino.
La solennità del
momento è evidenziata dall’immediata partenza di Gesù verso un luogo deserto. Ciò
significava che Gesù voleva star da solo e pregare il Padre che è nei Cieli. Ma c’è
un imprevisto: benché sia salito in barca in modo da non incontrare nessuno, strada
facendo, la folla lo seguì a piedi. Gesù non passa oltre, in nome del suo dolore e
della sua iniziazione interiore al sacrificio che lo attendeva, che attendeva anche
lui: ma si ferma. E’, questo, un tratto divino della manifestazione di Gesù.
Dio
non passa oltre, non passa sopra in nome di qualcosa di più grande. Al contrario.
La grandezza divina si riconosce dalla sua capacità di fermarsi, di assumere la domanda
e la ricerca degli uomini. Il segno della moltiplicazione dei pani è secondo, rispetto
a questa volontà appassionata di comunione, ed è non solo motivato ma anche finalizzato
ad essa. Perché l’incontro prosegua. Rimani con noi!