La Chiesa celebra la memoria di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
“Tutta la santità e la perfezione di un’anima consiste nell’amare Gesù Cristo nostro
Dio”. Sono le parole di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che la Chiesa ricorda proprio
oggi. Vescovo e Dottore della Chiesa, Sant’Alfonso nacque a Napoli nel 1696 e morì
a Nocera de' Pagani, in provincia di Salerno, il 1° agosto del 1787. Apostolo fra
i poveri, nel 1732 fondò la Congregazione del Santissimo Redentore, come ci spiega,
in questo servizio, Isabella Piro:
Un nobile
di nascita che scelse di dedicare la sua vita alla Chiesa e ai poveri: questo fu Sant’Alfonso,
ma non solo. Ragazzo prodigio, a soli 16 anni si laureò in Giurisprudenza presso l’Università
di Napoli e per dieci anni esercitò con successo la professione di avvocato. Nel 1726,
poi, la scelta di abbracciare la vita sacerdotale: una decisione che lo portò a contatto
con la realtà misera dei paesi intorno al Vesuvio, della costa amalfitana, fino ad
arrivare in Puglia e in Calabria. Per aiutare i bisognosi, nel 1732 Sant’Alfonso decise
di fondare a Scala, vicino Salerno, la Congregazione del Santissimo Redentore, attiva
ancora oggi. Ma qual è il tratto caratteristico di questa Congregazione? Ci risponde
padre Serafino Fiore, Vicario generale dei Redentoristi:
“I
tratti caratteristici sono la vicinanza alla gente, la semplicità della presenza,
in modo particolare l’annuncio della misericordia redentrice. Noi siamo per scegliere
i più abbandonati come destinatari della nostra missione, del nostro annuncio starordinario
del Vangelo: essere in mezzo ai più poveri, presenza del Cristo redentore”.
Scrittore
prolifico, nel corso della sua lunga vita Sant’Alfonso scrisse centoundici opere spirituali,
dogmatiche e teologiche, tra cui la “Teologia morale”, pubblicata nel 1748. Ancora
padre Fiore:
“Si accorge di una morale che deve essere
improntata soprattutto sulla centralità della coscienza ma soprattutto sull'esperienza
reale dell’amore di Dio nella vita del cristiano. Se il cristiano comprende l’amore
di Dio e incontra il volto misericordioso di Dio, allora la teologia morale acquista
un nuovo senso. E’ questo che farà anche di Sant’Alfonso il patrono dei confessori
e dei moralisti a partire dal 1950 quando Pio XII lo proclamò tale”.
Canonizzato
nel 1839, oggi Sant’Alfonso lascia oltre 5.600 discepoli, i missionari redentoristi
che operano in circa 70 Paesi dei cinque continenti, continuando a diffondere un messaggio
sempre attuale, come sottolinea padre Fiore:
“Il
messaggio principale oggi è dire che la santità è possibile a tutti. La santità è
accessibile e a disposizione di chiunque voglia incontrare l’amore di Dio. Il nostro,
per usare le parole di Sant’Alfonso, è un Dio pazzo per amore che si è fatto carne
e continua a farsi carne nell’Eucarestia e che nella riconciliazione, nel sacramento
della penitenza, è lì a dirti il suo amore. Nella zona napoletana dicono in dialetto
”santo e vecchio come sant'Alfonso". Sant'Alfonso è vissuto 91 anni e si è fatto santo
e ci insegna una santità bella ricca di questa esperienza dell'amore di Dio. Mi sembra
che questo renda ancora attuale la nostra missione".
Vicino
ai più semplici, Alfonso Maria de’ Liguori verrà ricordato anche per aver scritto
alcune canzoni popolari, tra cui “Tu scendi dalle stelle”, il canto natalizio senza
il quale – come affermava Giuseppe Verdi – “Natale non sarebbe più Natale”.