2008-08-01 15:57:35

Il principe giordano Ghazi esorta cristiani e musulmani alla cooperazione


Cristiani e musulmani devono cooperare affinché le reazioni scatenate dagli attentati terroristici non sfocino in tensioni religiose che possono avere conseguenze anche violente e tragiche: è il messaggio lanciato dal principe giordano Ghazi bin Muhammad bin Talal ai partecipanti alla Conferenza ospitata dalla Divinity School della Yale University, a New Haven, in Connecticut. Secondo il principe, uno dei 138 capi religiosi musulmani che il 13 ottobre 2007 hanno firmato la Lettera aperta rivolta a Benedetto XVI e ad altri leader cristiani, le tensioni religiose sono caratterizzate da vari fattori. Tra questi, lo status di Gerusalemme, la politica estera statunitense, il terrorismo ed il fondamentalismo. I 138 studiosi musulmani che hanno lanciato ai responsabili cristiani l’appello al dialogo, noto come “Common Word”, lo hanno inteso come “una stretta di mano mondiale di buona volontà e di amicizia” tra le due maggiori religioni del mondo. Grazie a questo appello – sottolinea l’Osservatore Romano – è scaturita una nuova ripresa delle consultazioni attorno ai temi religiosi culminata nella recente Conferenza promossa a Madrid dal re saudita Abdallah. All’incontro hanno partecipato cristiani, ebrei, induisti, buddisti e rappresentanti di altre fedi. (A.L.)







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