Salvador: la Chiesa contro l’eccessivo sfruttamento minerario
La Chiesa del Salvador e vari settori della società uniti contro lo sfruttamento minerario
eccessivo che colpirebbe la principale riserva d’acqua del Paese. La preoccupazione
– riferisce l’agenzia Fides - è dovuta soprattutto alla pressione, operata da alcune
imprese estrattive, che si è intensificata nelle ultime settimane: alla Conferenza
episcopale locale, che in materia si era già pronunciata il 3 agosto 2007 con “Curiamo
la casa di tutti” in cui la questione veniva indicata come uno dei problemi più gravi
del Salvador, si affiancano, tra gli altri, l’università Centroamericana “José Simeón
Cañas (UCA) e il suo Istituto di Diritti umani, l’Agenzia di cooperazione per lo sviluppo
sostenibile Oxfam América, il Tavolo permanente di gestione rischi, il Forum nazionale
dell’Acqua e il Tavolo nazionale di fronte al Settore minerario metallico, che raggruppa
un centinaio di organizzazioni cittadine. “Le compagnie estrattive intensificano una
campagna propagandistica anonima, con messaggi ingannevoli e discriminatori – ha comunicato
la Caritas del Salvador – che offendono la dignità umana e violano i principi elementari
dell’etica pubblicitaria”. Secondo la Caritas locale, tale campagna “incita alla violenza”
e attacca in special modo l’arcivescovo di San Salvador, Fernando Sàenz Lacalle, mons.
Richard Antall, il suo più vicino collaboratore, e il rettore dell’UCA, padre José
María Tojeira. In particolare, l’inganno alla popolazione consisterebbe nel far credere
che esista un “settore minerario verde” e la Caritas spinge il governo a procedere
contro queste imprese a causa della “loro pericolosità ambientale, sociale ed economica
nel Salvador”. Le critiche si basano sulla svantaggiosa relazione costi-benefici,
sugli enormi danni ambientali che causerebbe l’eccessivo sfruttamento minerario, così
come conflitti sociali e perdite di produttività nell’estrazione di oro e argento.
Caritas e Chiesa cattolica, dunque, invitano a “difendere l’acqua, l’ecosistema e
la vita, minacciati dallo sfruttamento minerario”. (R.B.)