Prosegue a Bologna per tutto agosto l’attività dei “Fiori di strada” per liberare
le vittime della tratta
Sono importanti i successi ottenuti dall’associazione “Fiori di strada onlus” che
opera da anni a Bologna. 51 le ragazze liberate dalla tratta e l’auspicio del presidente
Antonio Dercenno, riportato dall’agenzia Sir, è che anche ad agosto l’attività non
si fermi. Ogni notte i volontari scendono in strada, in accordo con le forze dell’ordine,
per cercare un contatto con le giovani che si prostituiscono, ottenerne la fiducia
ed infondere il coraggio di denunciare i loro sfruttatori. In tal caso, le ragazze
vengono portate in luoghi sicuri dove restano fino a quando l’iter della denuncia
non è concluso, poi vengono affidate ad altre associazioni e inserite nei programmi
di protezione sociale. Circa la metà ottengono il permesso di soggiorno, un lavoro
e rimangono in Italia. Altre, se ci sono le condizioni e se le famiglie non subiscono
minacce, scelgono di tornare nel loro Paese. Il presidente di “Fiori di strada onlus”
racconta delle condizioni delle ragazze “vessate, malmenate, a volte malate di AIDS”.
“La nostra attività – dice - sta andando molto bene, ma siamo consapevoli che è come
voler svuotare il mare con un cucchiaino”. L’attività è davvero pericolosa; lo stesso
Antonio Dercenno ha subito in poco tempo tre agguati ed ha ricevuto minacce di morte.
Intanto in autunno andranno in onda sulle tv pubbliche e private, per iniziativa di
“Fiori di strada onlus”, 4 spot per far conoscere ai clienti il fenomeno della tratta.
Spesso non ne sono a conoscenza o non si pongono il problema. “Quello che cercano
– aggiunge Dercenno - è proprio una schiava sottomessa, perché non sono stati educati
dalla famiglia, dai mass media e dalla società ad avere un rapporto paritario con
la donna. La nostra azione ha dunque valore solo in termini umani di vite salvate”.
(B.C.)