2008-07-28 14:09:00

Un mese fa Benedetto XVI inaugurava l'Anno Paolino


Un mese fa, con la celebrazione dei Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Papa inaugurava l’Anno Paolino alla presenza del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I. Nella sua omelia Benedetto XVI ha tratteggiato il profilo dell’Apostolo delle Genti con parole intense. Riascoltiamo alcuni brani di quell’omelia in questo servizio di Sergio Centofanti. RealAudioMP3

(canto)

 
Il Papa vuole sottolineare che l’esperienza di fede di San Paolo parte dall’incontro personale con Cristo, dalla scoperta che Cristo lo ama fino a donare la sua vita per lui:

 
"La sua fede è l’essere colpito dall’amore di Gesù Cristo, un amore che lo sconvolge fin nell’intimo e lo trasforma. La sua fede non è una teoria, un’opinione su Dio e sul mondo. La sua fede è l’impatto dell’amore di Dio sul suo cuore. E così questa stessa fede è amore per Gesù Cristo".

 
La libertà è la parola chiave per capire San Paolo – ricorda il Papa. L’amore di Dio diventa la legge della nuova vita cristiana. Un amore che rende liberi:

 
"Nello stesso spirito Agostino ha formulato la frase diventata poi famosa: Dilige et quod vis fac (Tract. in 1Jo 7 ,7-8) – ama e fa’ quello che vuoi. Chi ama Cristo come lo ha amato Paolo, può veramente fare quello che vuole, perché il suo amore è unito alla volontà di Cristo e così alla volontà di Dio; perché la sua volontà è ancorata alla verità e perché la sua volontà non è più semplicemente volontà sua, arbitrio dell’io autonomo, ma è integrata nella libertà di Dio e da essa riceve la strada da percorrere".

 
San Paolo – rileva ancora il Papa – ci fa capire bene cosa significhi appartenere alla Chiesa:

 
"La Chiesa non è un’associazione che vuole promuovere una certa causa. In essa non si tratta di una causa. In essa si tratta della persona di Gesù Cristo, che anche da Risorto è rimasto «carne»… Egli ha un corpo. È personalmente presente nella sua Chiesa, «Capo e Corpo» formano un unico soggetto…In tutto ciò traspare il mistero eucaristico, nel quale Cristo dona continuamente il suo Corpo e fa di noi il suo Corpo: «Il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il Corpo di Cristo? Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane» (1Cor 10,16s). Con queste parole si rivolge a noi, in quest’ora, non soltanto Paolo, ma il Signore stesso: Come avete potuto lacerare il mio Corpo?"

 
Il Papa infine ricorda San Paolo come un uomo che ha annunciato la verità senza paura incontrando per questo la sofferenza, la persecuzione e quindi la morte:

 
"In un mondo in cui la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza. Chi vuole schivare la sofferenza, tenerla lontana da sé, tiene lontana la vita stessa e la sua grandezza; non può essere servitore della verità e così servitore della fede. Non c’è amore senza sofferenza – senza la sofferenza della rinuncia a se stessi, della trasformazione e purificazione dell’io per la vera libertà. Là dove non c’è niente che valga che per esso si soffra, anche la stessa vita perde il suo valore".
 
(canto)







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