Lo Spirito Santo, amore che crea unità, tra gli insegnamenti di Benedetto XVI che
hanno più toccato i giovani alla GMG di Sydney
Un’esperienza che tanti giovani conserveranno tra i ricordi più cari: questa è stata
la XXIII Giornata mondiale della gioventù di Sydney. Diversi i momenti che migliaia
di ragazzi hanno vissuto insieme a Benedetto XVI: ma quali parole del Papa hanno toccato
in particolare i giovani? Tiziana Campisi lo ha chiesto a Mari CarmenEsposito, portoricana, e a Marta Venturella, italiana, in questi giorni
ancora in Australia:
R. – Quando
parla dello Spirito Santo come un’unione di amore, un amore unificante della Chiesa
da cui partiamo per essere sempre uniti in comunione e nell’amore di Dio, del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo. Dobbiamo essere uniti per tutti noi, per noi giovani
che siamo il domani del mondo, dobbiamo essere uniti sempre. R.
– Sono rimasta colpita dal fatto che lui ha parlato della sua esperienza personale,
che quando era giovane, anche lui non riusciva bene a capire che cosa fosse lo Spirito
Santo. E così era accaduto anche a Sant’Agostino: per lui è stato un processo graduale
arrivare a comprendere questo, è stato come una lotta perché all’inizio, aderendo
al manicheismo, sentiva come una divisione tra corpo e spirito. Poi però è riuscito,
proprio provando l’amore di Dio dentro la Chiesa, a capire che cosa fosse lo Spirito
Santo. Questo mi ha colpito perché è stata anche un po’ come la mia esperienza. D.
– Benedetto XVI vi ha invitati – ha invitato i giovani – a coltivare l’unità. Tu come
ti impegnerai in tal senso? R. – Dobbiamo fare comunità nel
nostro Paese, nella nostra città, nella nostra Chiesa per costruire un mondo migliore,
diverso. Dobbiamo impegnarci nella nostra comunità, nei comuni vicini, per superare
le differenze che ci sono, e poi occuparci dell’accoglienza degli altri. R.
- Penso che il Papa abbia invitato i giovani soprattutto a coltivare l’unità nella
vita quotidiana, quindi sul posto di lavoro, a scuola, dove vive ciascuno di noi.
Quindi io credo che quando tornerò in Italia, cercherò di portare questo messaggio
del Papa alle persone che vivono con me, all’università dove studio, o in famiglia. D.
– Il Papa ha parlato delle intuizioni di Sant’Agostino sullo Spirito Santo: quale
insegnamento di questo padre della Chiesa porterai adesso nel tuo cuore? R.
– Poter aiutare gli altri e insegnare agli altri come si fa a seguire Dio con l’amore,
l’unità. Dobbiamo costruire una comunità di Dio, una città di Dio, d’amore. R.
– Penso soprattutto al fatto che Sant’Agostino ha detto che lo Spirito Santo è l’amore,
è ciò che unisce il Padre con il Figlio, e quindi ha detto che ha sperimentato questo
proprio dentro la Chiesa. Ha detto inoltre che, se molti discorsi che possiamo sentire
nella società possono essere attraenti, possono sembrare intelligenti, se non c’è
l’amore, non sono veri, non sono da seguire. Quindi soprattutto questo: dove c’è l’amore,
c’è lo Spirito Santo.