Osservazioni del direttore, padre Federico Lombardi, sulla "Lettera aperta al Papa",
con la quale alcune associazioni attaccano l'"Humanae Vitae"
L’anniversario della pubblicazione dell’Humanae Viatae ha sollecitato in vario modo
l’attenzione di alcuni media. In particolare, il Corriere della sera ospita, in una
pagina a pagamento, una “Lettera aperta al Papa” firmata da un cartello di associazioni,
il “Catholics for choice”. Su questa lettera, che attacca radicalmente l’Enciclica
di Paolo VI, il nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, si sofferma
con alcune osservazioni:
Anzitutto:
i firmatari sono un certo numero di gruppi ben noti per le loro posizioni contestatrici,
che non si limitano al solo insegnamento sulla morale coniugale, ma riguardano molti
altri argomenti (ad esempio l’ordinazione delle donne) e si pongono quindi da tempo
in antitesi con il magistero della Chiesa. Quindi, nulla di nuovo. Inoltre, la lunghezza
della serie dei gruppi nominati non deve impressionare, poiché si tratta spesso delle
diverse sezioni nazionali dello stesso gruppo, e diversi gruppi sono assai poco significativi.
Inoltre, l’accusa più dura, che cioè la posizione cattolica sia causa della diffusione
dell’AIDS, e quindi di dolore e di morte, ostacolando politiche illuminate di sanità
pubblica, è manifestamente infondata. La diffusione dell’AIDS è del tutto indipendente
dalla confessione religiosa delle popolazioni e dall’influsso delle gerarchie ecclesiastiche,
e le politiche di risposta all’AIDS fondate principalmente sulla diffusione dei preservativi
sono largamente fallite. La risposta all’AIDS richiede interventi ben più profondi
e articolati, in cui la Chiesa è attiva su molti fronti.
Ma
soprattutto, la “lettera” non tocca neanche da lontano la vera questione che è al
centro della “Humanae vitae”, cioè il nesso fra il rapporto umano e spirituale fra
i coniugi, l’esercizio della sessualità come sua espressione e la sua fecondità. In
tutta la lettera, la parola “amore” non compare mai. Sembra che ai gruppi firmatari
questo non interessi per nulla. Nella sola contraccezione sembra risiedere per essi
la sola speranza delle coppie e del mondo. Per capire il significato dell’Enciclica
e il suo valore “profetico” sarebbe bene invece rileggere il discorso del Papa del
10 maggio scorso ai partecipanti al Convegno tenuto in Laterano appunto per il 40.mo
della “Humanae vitae”. Del resto, è evidente che non si tratta di un articolo che
esprima una posizione teologica o morale, ma di una propaganda a pagamento a favore
dell’uso dei contraccettivi. Viene anche da domandarsi chi l’ha pagata e perché.