La simpatia degli abitanti di Sydney verso i giovani, un valore aggiunto della GMG:
il pensiero dell'arcivescovo di Loreto, Giovanni Tonucci, al rientro dall'Australia
C'è ancora viavai in molti aeroporti internazionali con i voli provenienti da Sydney.
Le ultime "retroguardie" di giovani della Giornata mondiale della gioventù stanno
facendo ritorno nei rispettivi Paesi e con loro molti dei vescovi che li hanno accompagnati
all'incontro con Benedetto XVI in Australia. Tra i presuli in procinto di rientrare,
c'è anche l'arcivescovo prelato del Santuario di Loreto, Giovanni Tonucci.
Fabio Colagrande gli ha domandato cosa lo abbia colpito della GMG appena conclusa:
R. -
Una cosa anzitutto direi: l’accoglienza che la gente di Sydney ha riservato ai giovani:
circolando per la città hanno trovato in varie parti gente simpatica che li accoglieva
con simpatia. Questa mi sembra una cosa molto bella, tanto più che parliamo di una
società piuttosto secolarizzata e certamente non molto aperta verso la Chiesa cattolica,
che rappresenta una minoranza. I giovani però, con la loro semplicità, con la loro
immediatezza hanno saputo conquistare questa completa accettazione, riflessa poi anche
dalla stampa e dai mezzi di comunicazione sociale. Ho visto, ad esempio, che la televisione
ha dato ampio spazio a tutto quello che è accaduto e i giovani sono stati accolti
bene. Questo, dunque, è certamente un primo aspetto. L’altro, invece, è stata la comunione
- direi - immediata che si è creata tra il Santo Padre e i giovani. E questo credo
sia anzitutto per il modo in cui Papa Benedetto si è presentato a loro: con la sua
semplicità disarmante e con messaggi di altissimo livello, di grandissima sfida, espressi
però con parole semplici che tutti hanno potuto capire.
D.
- C’è in particolare un pensiero, un passaggio nei discorsi del Papa che l’ha colpita
più di altri?
R. - Brani che mi hanno colpito ce
ne sono molti, ma ho notato un’ultima frase che il Papa ha detto citando la beata
Mary Mackillop: quando lei venne in Italia per supplicare da Pio IX l’approvazione
della sua Congregazione, visitò anche Loreto. E' dunque una persona che, per ovvie
ragioni, sento particolarmente vicina. Il Papa, nel salutare i giovani alla fine della
celebrazione, ha citato una frase di Mary Mackillop che dice: “Credi a ciò che Dio
sussurra al tuo cuore”. Questa frase, veramente molto bella, è stata commentata dal
Papa quasi, potrei dire, con un grido: credete in Lui, credete alla potenza dello
spirito dell’amore. Mi pare che come frase conclusiva e riassuntiva sia stata una
sfida bellissima che il Papa ha lanciato a tutti i giovani.
D.
- Se non sbaglio nella sua lunga carriera, anche diplomatica, lei si è occupato in
particolare dei problemi dell’ambiente. Quanto è importante che il Papa abbia sollevato
anche questi temi mentre era in Australia?
R. - E’
una cosa meravigliosa. Io credo che il mondo intero abbia notato l'atteggiamento che,
attraverso il Papa, la Chiesa sta assumendo nei confronti di un problema che diventa
ogni giorno più urgente. La presenza della Santa Sede negli organismi deputati alla
difesa dell’ambiente è una presenza importante e queste parole del Papa hanno dato
una autorevolezza grandissima alla Chiesa, richiamandoci naturalmente anche a delle
responsabilità alle quali dobbiamo rispondere.