2008-07-24 13:15:50

La simpatia degli abitanti di Sydney verso i giovani, un valore aggiunto della GMG: il pensiero dell'arcivescovo di Loreto, Giovanni Tonucci, al rientro dall'Australia


C'è ancora viavai in molti aeroporti internazionali con i voli provenienti da Sydney. Le ultime "retroguardie" di giovani della Giornata mondiale della gioventù stanno facendo ritorno nei rispettivi Paesi e con loro molti dei vescovi che li hanno accompagnati all'incontro con Benedetto XVI in Australia. Tra i presuli in procinto di rientrare, c'è anche l'arcivescovo prelato del Santuario di Loreto, Giovanni Tonucci. Fabio Colagrande gli ha domandato cosa lo abbia colpito della GMG appena conclusa:RealAudioMP3


R. - Una cosa anzitutto direi: l’accoglienza che la gente di Sydney ha riservato ai giovani: circolando per la città hanno trovato in varie parti gente simpatica che li accoglieva con simpatia. Questa mi sembra una cosa molto bella, tanto più che parliamo di una società piuttosto secolarizzata e certamente non molto aperta verso la Chiesa cattolica, che rappresenta una minoranza. I giovani però, con la loro semplicità, con la loro immediatezza hanno saputo conquistare questa completa accettazione, riflessa poi anche dalla stampa e dai mezzi di comunicazione sociale. Ho visto, ad esempio, che la televisione ha dato ampio spazio a tutto quello che è accaduto e i giovani sono stati accolti bene. Questo, dunque, è certamente un primo aspetto. L’altro, invece, è stata la comunione - direi - immediata che si è creata tra il Santo Padre e i giovani. E questo credo sia anzitutto per il modo in cui Papa Benedetto si è presentato a loro: con la sua semplicità disarmante e con messaggi di altissimo livello, di grandissima sfida, espressi però con parole semplici che tutti hanno potuto capire.

 
D. - C’è in particolare un pensiero, un passaggio nei discorsi del Papa che l’ha colpita più di altri?

 
R. - Brani che mi hanno colpito ce ne sono molti, ma ho notato un’ultima frase che il Papa ha detto citando la beata Mary Mackillop: quando lei venne in Italia per supplicare da Pio IX l’approvazione della sua Congregazione, visitò anche Loreto. E' dunque una persona che, per ovvie ragioni, sento particolarmente vicina. Il Papa, nel salutare i giovani alla fine della celebrazione, ha citato una frase di Mary Mackillop che dice: “Credi a ciò che Dio sussurra al tuo cuore”. Questa frase, veramente molto bella, è stata commentata dal Papa quasi, potrei dire, con un grido: credete in Lui, credete alla potenza dello spirito dell’amore. Mi pare che come frase conclusiva e riassuntiva sia stata una sfida bellissima che il Papa ha lanciato a tutti i giovani.

 
D. - Se non sbaglio nella sua lunga carriera, anche diplomatica, lei si è occupato in particolare dei problemi dell’ambiente. Quanto è importante che il Papa abbia sollevato anche questi temi mentre era in Australia?

 
R. - E’ una cosa meravigliosa. Io credo che il mondo intero abbia notato l'atteggiamento che, attraverso il Papa, la Chiesa sta assumendo nei confronti di un problema che diventa ogni giorno più urgente. La presenza della Santa Sede negli organismi deputati alla difesa dell’ambiente è una presenza importante e queste parole del Papa hanno dato una autorevolezza grandissima alla Chiesa, richiamandoci naturalmente anche a delle responsabilità alle quali dobbiamo rispondere.







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