Padre Lombardi: la GMG di Madrid, come Sydney, sarà un messaggio di speranza, non
di contrapposizione
Ma sulle giornate vissute da Benedetto XVI a Sydney ascoltiamo il nostro direttore,
padre Federico Lombardi, al microfono di Sergio Centofanti:
D. – Padre
Lombardi, il Papa è soddisfatto di come sia andata la GMG?
R.
– Io direi proprio di sì. In fondo ha passato un giorno intero, dopo la conclusione
della GMG e dopo la grande Messa, a ringraziare per come era andata, per quello che
era stato fatto e per il grandissimo impegno che era stato messo nell’organizzazione.
Ha ringraziato i benefattori; e poi, in un incontro separato, gli organizzatori; e
ancora i volontari, che hanno partecipato – a migliaia – aiutando lo svolgimento della
Giornata. Nel discorso finale, ha ringraziato anche molto le autorità: le autorità
pubbliche dell’Australia e le autorità dello Stato del New South Wales. Erano ringraziamenti
veramente sentiti. Sappiamo che il Papa è molto grato, sinceramente e profondamente
grato. Mi è venuto in mente il Papa quando – durante il viaggio negli Stati Uniti
– ha detto: “Ero venuto per confortarvi e in realtà siete poi voi che mi avete confortato
con la vostra risposta, con la vostra accoglienza e con la vostra testimonianza”.
Questo certamente è stato il suo sentimento anche in Australia. Bisogna anche dire
che il tempo ha aiutato molto. Mi ha fatto sorridere il Papa quando, in una delle
conversazioni che stava facendo con dei suoi ospiti in una udienza privata, ricordava
il viaggio a Napoli e il viaggio a Genova che non erano stati del tutto favoriti dal
bel tempo, mentre in Australia questo è stato veramente aiutato da un tempo meraviglioso,
che certamente aiuta quando ci sono 250 mila ragazzi in giro. Questo ha creato anche
un clima di grande serenità e di festa.
D. – Quale
il messaggio centrale di questa Giornata mondiale della Gioventù?
R.
– Il messaggio centrale è quello collegato al tema su cui il Papa è stato molto preciso
nell’attenersi nelle sue catechesi, il tema della testimonianza cristiana come frutto
della potenza dello Spirito, dello Spirito Santo che è presente nella vita del cristiano
e che anche attraverso i Sacramenti – il Battesimo prima e poi, in particolare, nella
Confermazione – prende possesso e trasforma la vita di ognuno di noi. Oltre a questo,
direi che l’evento della Giornata Mondiale della Gioventù è un messaggio in sé, è
un messaggio di vitalità della Chiesa, è un messaggio di speranza. Ho trovato molto
efficace quello che ha detto il cardinale Pell in questi giorni: anche gli anziani
e gli adulti sono molto contenti quando vedono i giovani contenti. Si respirava nella
città di Sydney - una grande città ed anche largamente secolare - una profonda gioia,
una profonda partecipazione della società intera a questo fiume di ragazzi che davano
una testimonianza di gioia, di serenità nella loro vita impegnata, secondo la loro
fede cristiana. Credo che questo sia uno dei grandi messaggi, dei grandi servizi della
Giornata Mondiale della Gioventù, al di fuori di se stessa e cioè per l’ambiente che
la ospita, per l’ambiente che la vede e che ne segue un po’ lo svolgimento. Penso
che anche per il futuro, questo sia il grande servizio che le Giornate Mondiali della
Gioventù renderanno alla società, al mondo di oggi e di domani.
D.
– La prossima GMG sarà a Madrid. Si torna, dunque, in Europa…
R.
– Sì e qualcuno si dispiace che purtroppo non sia ancora possibile fare concretamente
una Giornata Mondiale della Gioventù in Africa per problemi di carattere organizzativo,
di sicurezza e via dicendo. Si torna dunque in Europa, anche se certamente c’è l’intenzione
di coinvolgere il continente africano attraverso tutte le maniere possibili. L’Europa
ha già accolto più volte le Giornate Mondiali della Gioventù, ma è un continente in
cui il confronto tra la fede e i problemi della società moderna, della secolarizzazione,
dello sviluppo, che nel tempo il mondo impone alla fede, è sempre vivo. Il Papa parla
spesso dei rischi che anche l’Europa ha di perdere i suoi valori fondanti e connessi
alla tradizione cristiana e al contributo che la fede ha dato allo sviluppo di questo
continente. Certamente questo sarà evidentemente uno dei temi e degli obiettivi della
Giornata della Gioventù prossima, anche se senza alcuna polemica e senza alcuna volontà
di contrapposizione al mondo che ci circonda. Ricordo in Spagna la bellissima Giornata
Mondiale delle Famiglie, a Valencia, in cui il messaggio del Papa era stato tutto
assolutamente positivo, centrato sulla bellezza di essere cristiani, sul messaggio
positivo anche per la famiglia oggi. In un tempo in cui la famiglia vive grandissime
difficoltà, l’essere cristiani è un messaggio positivo. Penso che questo debba essere
lo spirito anche della prossima Giornata della Gioventù in Spagna: un messaggio di
speranza, un messaggio che dice che la fede dà un contributo bello e grande per l’avvenire
delle nostre società e del nostro mondo, come è stato effettivamente anche in Australia.
Forse, però, in Europa avrà un suo tono caratteristico.