2008-07-23 12:30:30

Le catechesi del Papa a Sydney sullo Spirito Santo


Il Papa, dopo il suo rientro da Sydney, lunedì scorso, trascorre qualche giorno di riposo a Castel Gandolfo. Per questo oggi non si è svolta la consueta udienza generale del mercoledì. Adesso è il tempo di mettere a frutto gli eventi della Giornata Mondiale della Gioventù che è stata incentrata sulle parole di Gesù: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”. Le catechesi del Papa sulla Terza Persona della Trinità sono state molto intense. Ripercorriamone i contenuti principali in questo servizio di Sergio Centofanti:RealAudioMP3


(Canto)

 
“Riconoscete e credete nella potenza dello Spirito Santo nella vostra vita!”: è l’invito che il Papa ha rivolto ai giovani perché “incendiati dall’amore di Dio” portino Cristo al mondo, liberandolo dai suoi deserti spirituali che si vanno sempre più estendendo, dagli egoismi, dall’apatia, dalle paure, dalla disperazione. Ma “non è cosa facile conoscere” lo Spirito Santo – ha sottolineato il Pontefice nelle sue catechesi. Anche le immagini che ne diamo: “vento, fuoco, soffio, sono un segno della nostra difficoltà ad esprimere su di Lui una nostra comprensione articolata”.

 
Lo Spirito è “silenzioso”, è “invisibile”, è “la Persona dimenticata della Santissima Trinità” eppure è “l’artefice delle opere di Dio”, è “il potere della vita di Dio” che vince la morte, “fontana di acqua viva che zampilla” che ci fa trovare la “pienezza dell’amore”. Ricevere lo Spirito Santo significa essere “inalterabilmente cambiati, significa essere nuove creature”, “nulla può mai più essere lo stesso”. Significa essere “rinfrescati” dalla bellezza di Dio “per divenire a nostra volta una fonte di freschezza per gli altri”.

 
Ma come ricevere la forza dello Spirito? Il Papa lo ricorda: “non è qualcosa che possiamo meritare o conquistare: possiamo solamente riceverla come puro dono”. Infatti – precisa – “ciò che costituisce la nostra fede non è in primo luogo ciò che facciamo, ma ciò che riceviamo”. Benedetto XVI indica la via: “l’amore di Dio può effondere la sua forza solo quando gli permettiamo di cambiarci dal di dentro. Noi dobbiamo permettergli di penetrare nella dura crosta della nostra indifferenza, della nostra stanchezza spirituale, del nostro cieco conformismo”. Ecco l’importanza fondamentale della preghiera, del fare silenzio dentro e fuori di noi per “fare spazio allo Spirito”, alla “forza che proviene dall’alto” e “ci abilita ad essere sale e luce per il nostro mondo”.

 
Liberate i doni dello Spirito Santo! – grida il Papa – Doni incatenati ad una “visione corta” della vita, rinchiusa negli spazi angusti del nostro io, che – come dice Sant’Agostino - cerca disperatamente amore che poi non dura, amore frammentato che non crea vera unità e armonia, amore possessivo che finge di donare ma vuole solo guadagnare. Lo Spirito Santo invece è “luce che apre i nostri occhi” all’intero orizzonte della verità e ci fa “vedere le meraviglie della grazia di Dio intorno a noi” al di là delle debolezze e dei fallimenti umani.

 
Lo Spirito Santo – afferma il Papa - è pronto a effondere “anche ora” la sua forza che trasforma il mondo. Ma occorre avere il coraggio di dire sì, come Maria. La Vergine non ha compiuto opere straordinarie: ha semplicemente detto un sì che ha cambiato la storia.

 
(Canto)







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