Le Scuole cattoliche della Bolivia rivendicano l'autonomia didattica
Le Scuole cattoliche della Bolivia – riferisce l’agenzia FIDES - chiedono al governo
che sia rispettato l'accordo già stabilito con una Legge quadro per impostare e dirigere
in autonomia le loro istituzioni. Il Ministero dell’educazione ha infatti convocato
il 13 luglio scorso una riunione per istituzionalizzare gli incarichi di direttore
dei Centri educativi pubblici e parificati. Questo ha provocato la reazione dei direttori
delle istituzioni educative parificate che hanno inviato una Lettera aperta al ministro
dell’Educazione esprimendo preoccupazione per questa iniziativa. Nella missiva viene
ricordato che “le opere educative della Chiesa cattolica hanno chiesto reiteratamente
di istituzionalizzare gli incarichi di direttore presso le loro unità educative ed
hanno partecipato per sei anni, con diversi governi, agli iter di approvazione per
le disposizioni legali che garantiscano l’identità e la qualità educativa di queste
istituzioni ed il diritto dei genitori a scegliere le scuole che rispondano alla fede,
alle aspirazioni e ai valori secondo i quali desiderano educare i propri figli”. Pertanto
chiedono di dare ascolto alle numerose richieste di rispetto dell’accordo e della
conseguente regolamentazione, altrimenti si vedranno obbligati ad intraprendere iniziative
legali. Nel frattempo si legge nella Lettera aperta “più di 1500 Centri pubblici parificati
della Chiesa cattolica rimarranno in allerta fino a quando non giungerà una risposta
soddisfacente”. Eduardo Gonzáles, segretario esecutivo della Commissione episcopale
per l’Educazione (CEE) ha segnalato che da sei anni le istituzioni paritarie chiedono
al Ministero dell’educazione di dare seguito alla istituzionalizzazione dei loro direttori
senza però ottenere alcuna risposta. “L’ultima volta che ciò avvenne risale al 2001;
in quella occasione, la valutazione è stata realizzata dall’Università Cattolica,
parallelamente al riconoscimento realizzato nel sistema pubblico statale”, ha aggiunto.
Allo stesso tempo, Gonzáles ha chiarito che non si vogliono chiedere privilegi, ma
il rispetto dell’accordo che c’è stato tra Chiesa cattolica e Stato nell’ambito della
Legge quadro ratificata lo scorso anno tra il cardinale Terrazas ed il presidente
Morales. (R.G.)