2008-07-22 13:27:49

I giovani della GMG chiamati a costruire la civiltà dell’amore con la forza dello Spirito Santo. Così il Papa al rientro da Sydney a conclusione della Giornata mondiale della gioventù


“Ho avuto la gioia di incontrare giovani provenienti da tutto il mondo pronti a lasciarsi guidare dalla forza dello Spirito Santo per contribuire generosamente alla costruzione della civiltà dell'amore”: è quanto ha affermato Benedetto XVI in un telegramma indirizzato al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano al suo rientro dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney. L’aereo papale è atterrato ieri sera a Ciampino verso le 23.00. Il Pontefice si è poi trasferito nella residenza di Castel Gandolfo, dove resterà fino al 28 luglio, giorno in cui partirà per Bressanone, in Trentino-Alto Adige, per un periodo di riposo fino all’11 agosto. Domani, lo ricordiamo, non si terrà la consueta udienza generale del mercoledì. Ma ora che si sono spenti i riflettori sulla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney, cosa resta di questo grande evento ecclesiale? La parola al nostro inviato Roberto Piermarini:RealAudioMP3

(Inno GMG)

 
Resta lo stupore di Sydney, una città moderna, secolarizzata, alla vigilia fredda e distaccata, che confina la religione nel privato, ma che è stata “contagiata” dalla figura di Benedetto XVI, che non è venuto solo come maestro ma come Vicario di Cristo per annunciare – davanti a tanto relativismo - la verità del Vangelo.

 
Resta la parola del Papa. Una parola chiara che ha riaffermato quanto la Chiesa ami la vita, dal concepimento fino alla morte naturale e ami la natura creata da Dio; che l’uomo – a immagine di Dio – è stato creato per amore e quindi è felice solo quando ama, quando si dona, come ha insegnato la beata australiana Mary McKillop; che gli idoli del mondo come la ricchezza, l’amore possessivo ed il potere, ingannano l’uomo che invece di trovare la vita sperimenta la morte.

 
Resta il profondo dolore di Benedetto XVI che non ha nascosto lo scandalo per gli abusi sessuali sui minori commessi da alcuni esponenti del clero; li ha definiti “misfatti” che danneggiano la testimonianza della Chiesa cattolica e che vanno portati davanti alla giustizia. L’incontro che ha avuto con alcune di queste vittime, resterà come un segno di profonda sollecitudine pastorale del Papa.

Resta la sorpresa della grande stampa australiana affascinata dalla freschezza e dalla gioia di vivere di tanti ragazzi. “Sono amichevoli, entusiasti e totalmente distanti da quel cinismo che spesso trascina in basso la nostra società” ha scritto un giornale locale. Resta la testimonianza di migliaia di giovani di ogni parte del mondo che hanno sfidato le distanze, i costi altissimi del viaggio, i disagi della permanenza. Ma hanno dimostrato con la loro testimonianza che la Chiesa è giovane ed è amica dei giovani e li vuole cercare, ascoltare, accompagnare e ammaestrare.

 
Resta il silenzio degli oltre 230 mila giovani in adorazione davanti al Santissimo Sacramento durante la veglia a Randwick che ha reso evidente la presenza di Cristo in mezzo a loro. Resta la commozione di tanti giovani ed abitanti di Sydney, città sempre più agnostica, al passaggio della Via Crucis che ha attraversato le vie della città. La crocifissione e la deposizione sono stati momenti di forte intensità emotiva.

 
Resta l’immagine degli aborigeni e dei nativi di questa terra, che cercano un ruolo in questa società multietnica. Li abbiamo visti solo nel loro aspetto folcloristico, ora il Paese deve continuare i suoi sforzi per integrarli a livello educativo e sociale. Resta la consapevolezza che la GMG non è più solo un’intuizione di un Papa ma ormai – come ha detto il cardinale di Sydney Pell – fa parte della vita della Chiesa.

 
Resta la grazia dello Spirito Santo, presente in questi giorni a Sydney che grazie ai giovani di ogni latitudine e ogni cultura, ha trasformato questa grande metropoli, in una nuova Pentecoste.

 
Infine resta l’“Alleluja”, la colonna sonora che ha accompagnato tutti i momenti più forti di questa GMG, in cui si è reso grazie a Dio per questo evento e per tutti i frutti di santità che porterà nei giovani.

 
(Inno GMG)







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