I giovani della GMG chiamati a costruire la civiltà dell’amore con la forza dello
Spirito Santo. Così il Papa al rientro da Sydney a conclusione della Giornata mondiale
della gioventù
“Ho avuto la gioia di incontrare giovani provenienti da tutto il mondo pronti a lasciarsi
guidare dalla forza dello Spirito Santo per contribuire generosamente alla costruzione
della civiltà dell'amore”: è quanto ha affermato Benedetto XVI in un telegramma indirizzato
al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano al suo rientro dalla Giornata
Mondiale della Gioventù di Sydney. L’aereo papale è atterrato ieri sera a Ciampino
verso le 23.00. Il Pontefice si è poi trasferito nella residenza di Castel Gandolfo,
dove resterà fino al 28 luglio, giorno in cui partirà per Bressanone, in Trentino-Alto
Adige, per un periodo di riposo fino all’11 agosto. Domani, lo ricordiamo, non si
terrà la consueta udienza generale del mercoledì. Ma ora che si sono spenti i riflettori
sulla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney, cosa resta di questo grande evento
ecclesiale? La parola al nostro inviato Roberto Piermarini:
(Inno GMG)
Resta
lo stupore di Sydney, una città moderna, secolarizzata, alla vigilia fredda e distaccata,
che confina la religione nel privato, ma che è stata “contagiata” dalla figura di
Benedetto XVI, che non è venuto solo come maestro ma come Vicario di Cristo per annunciare
– davanti a tanto relativismo - la verità del Vangelo.
Resta
la parola del Papa. Una parola chiara che ha riaffermato quanto la Chiesa ami la vita,
dal concepimento fino alla morte naturale e ami la natura creata da Dio; che l’uomo
– a immagine di Dio – è stato creato per amore e quindi è felice solo quando ama,
quando si dona, come ha insegnato la beata australiana Mary McKillop; che gli idoli
del mondo come la ricchezza, l’amore possessivo ed il potere, ingannano l’uomo che
invece di trovare la vita sperimenta la morte.
Resta
il profondo dolore di Benedetto XVI che non ha nascosto lo scandalo per gli abusi
sessuali sui minori commessi da alcuni esponenti del clero; li ha definiti “misfatti”
che danneggiano la testimonianza della Chiesa cattolica e che vanno portati davanti
alla giustizia. L’incontro che ha avuto con alcune di queste vittime, resterà come
un segno di profonda sollecitudine pastorale del Papa. Resta
la sorpresa della grande stampa australiana affascinata dalla freschezza e dalla gioia
di vivere di tanti ragazzi. “Sono amichevoli, entusiasti e totalmente distanti da
quel cinismo che spesso trascina in basso la nostra società” ha scritto un giornale
locale. Resta la testimonianza di migliaia di giovani di ogni parte del mondo che
hanno sfidato le distanze, i costi altissimi del viaggio, i disagi della permanenza.
Ma hanno dimostrato con la loro testimonianza che la Chiesa è giovane ed è amica dei
giovani e li vuole cercare, ascoltare, accompagnare e ammaestrare.
Resta
il silenzio degli oltre 230 mila giovani in adorazione davanti al Santissimo Sacramento
durante la veglia a Randwick che ha reso evidente la presenza di Cristo in mezzo a
loro. Resta la commozione di tanti giovani ed abitanti di Sydney, città sempre più
agnostica, al passaggio della Via Crucis che ha attraversato le vie della città. La
crocifissione e la deposizione sono stati momenti di forte intensità emotiva.
Resta
l’immagine degli aborigeni e dei nativi di questa terra, che cercano un ruolo in questa
società multietnica. Li abbiamo visti solo nel loro aspetto folcloristico, ora il
Paese deve continuare i suoi sforzi per integrarli a livello educativo e sociale.
Resta la consapevolezza che la GMG non è più solo un’intuizione di un Papa ma ormai
– come ha detto il cardinale di Sydney Pell – fa parte della vita della Chiesa.
Resta
la grazia dello Spirito Santo, presente in questi giorni a Sydney che grazie ai giovani
di ogni latitudine e ogni cultura, ha trasformato questa grande metropoli, in una
nuova Pentecoste.
Infine resta l’“Alleluja”, la
colonna sonora che ha accompagnato tutti i momenti più forti di questa GMG, in cui
si è reso grazie a Dio per questo evento e per tutti i frutti di santità che porterà
nei giovani.