2008-07-21 15:37:49

Trentamila europei firmano una petizione contro il progetto di gasdotto nel Mar Baltico


30 mila le firme dei cittadini europei in calce alla petizione contro il progetto di gasdotto “Nord Stream” che dovrebbe collegare nel Mar Baltico Germania e Russia. Il progetto, nato per rispondere ai fabbisogni energetici dell'Unione Europea, porrebbe secondo i firmatari problemi ambientali e geopolitici. La costruzione del gasdotto su un corridoio sottomarino, lungo 1.200 km e largo circa 2 km, interesserà un'area di 2.400 kmq, divenendo il più grande sito sottomarino al mondo. La petizione è rivolta soprattutto all'Europarlamento che finora ha tenuto conto della rilevanza del progetto per sostituire i carburanti fossili più nocivi per l'ambiente. Il progetto, secondo i deputati, avrà importanza strategica e politica sia per l'Unione Europea che per la Russia. Le obiezioni degli europarlamentari sono di tipo economico ad evitare che Gazprom, la società proponente, assuma un ruolo dominante sui mercati del gas europei qualora non siano accordati alle società europee pari diritti di ingresso sul mercato energetico russo. Per i firmatari della petizione le preoccupazioni sono di carattere ambientale per la tutela della biodiversità oltre che per la sicurezza e il corretto funzionamento del trasporto marittimo nell'area del Baltico nella regione. In risposta alla petizione gli eurodeputati hanno comunque deciso di sottoporre il progetto al consenso di tutti gli Stati litorali, invitando la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri ad avvalersi di tutti gli strumenti giuridici a loro disposizione per evitare la costruzione del gasdotto nordeuropeo, ''qualora fosse evidente il rischio di un disastro ambientale nell'area del Mar Baltico''. I deputati hanno accolto le riserve espresse nella petizione: decine di mesi di lavoro in un'area che potrebbe interessare sino a 2.400 km. Hanno quindi concordato di commissionare una valutazione d'impatto ambientale da parte di un organismo indipendente, con l'approvazione di tutti gli Stati litorali e di predisporre una proposta di strategia per far fronte alle avarie strutturali e alle minacce esterne alla sicurezza del gasdotto. Alla luce dei seri rischi ambientali e dei costi elevati del progetto, hanno concordato di esaminare tracciati alternativi per il gasdotto. (R.G.)







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