Trentamila europei firmano una petizione contro il progetto di gasdotto nel Mar Baltico
30 mila le firme dei cittadini europei in calce alla petizione contro il progetto
di gasdotto “Nord Stream” che dovrebbe collegare nel Mar Baltico Germania e Russia.
Il progetto, nato per rispondere ai fabbisogni energetici dell'Unione Europea, porrebbe
secondo i firmatari problemi ambientali e geopolitici. La costruzione del gasdotto
su un corridoio sottomarino, lungo 1.200 km e largo circa 2 km, interesserà un'area
di 2.400 kmq, divenendo il più grande sito sottomarino al mondo. La petizione è rivolta
soprattutto all'Europarlamento che finora ha tenuto conto della rilevanza del progetto
per sostituire i carburanti fossili più nocivi per l'ambiente. Il progetto, secondo
i deputati, avrà importanza strategica e politica sia per l'Unione Europea che per
la Russia. Le obiezioni degli europarlamentari sono di tipo economico ad evitare che
Gazprom, la società proponente, assuma un ruolo dominante sui mercati del gas europei
qualora non siano accordati alle società europee pari diritti di ingresso sul mercato
energetico russo. Per i firmatari della petizione le preoccupazioni sono di carattere
ambientale per la tutela della biodiversità oltre che per la sicurezza e il corretto
funzionamento del trasporto marittimo nell'area del Baltico nella regione. In risposta
alla petizione gli eurodeputati hanno comunque deciso di sottoporre il progetto al
consenso di tutti gli Stati litorali, invitando la Commissione, il Consiglio e gli
Stati membri ad avvalersi di tutti gli strumenti giuridici a loro disposizione per
evitare la costruzione del gasdotto nordeuropeo, ''qualora fosse evidente il rischio
di un disastro ambientale nell'area del Mar Baltico''. I deputati hanno accolto le
riserve espresse nella petizione: decine di mesi di lavoro in un'area che potrebbe
interessare sino a 2.400 km. Hanno quindi concordato di commissionare una valutazione
d'impatto ambientale da parte di un organismo indipendente, con l'approvazione di
tutti gli Stati litorali e di predisporre una proposta di strategia per far fronte
alle avarie strutturali e alle minacce esterne alla sicurezza del gasdotto. Alla luce
dei seri rischi ambientali e dei costi elevati del progetto, hanno concordato di esaminare
tracciati alternativi per il gasdotto. (R.G.)