Entrano nel vivo i lavori della Conferenza anglicana di Lambeth
Entra nel vivo la Conferenza di Lambeth che riunisce a Canterbury, in Inghilterra,
oltre 600 vescovi anglicani. Al centro dell’incontro due questioni cruciali: l’ordinazione
episcopale di donne e omosessuali. Argomenti che rischiano di far precipitare la Comunione
anglicana in uno scisma. Circa 200 vescovi anglicani, vicini alla tradizione apostolica,
si sono rifiutati di partecipare all’importante assise. Ma sui lavori dell’assemblea
ascoltiamo l’inviato di Avvenire a Canterbury, Andrea Galli, al microfono di
Sergio Centofanti:
R. – E’
una Conferenza molto interessante, con una buona copertura anche dei media qui in
Inghilterra, e non solo in Inghilterra, nel senso che l’avvenimento è obiettivamente
molto importante. Lo stesso Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, ha riconosciuto
che il momento è molto critico per la Comunione anglicana, e ha parlato addirittura
di momenti topici nella storia della Chiesa anglicana negli ultimi secoli. I lavori
procedono e ieri c’è stata una grande cerimonia di apertura nella cattedrale di Canterbury,
in cui ha parlato lo stesso Rowan Williams, e insieme a lui anche un pastore dello
Sri Lanka. Sono stati due interventi che hanno voluto dare un po’ il là ai lavori
che si aprono tecnicamente oggi. Due interventi che hanno puntato molto sulla questione
dell’unità, nel cercare di evitare fughe in avanti o scismi. Alla cerimonia era presente
anche Jim Robinson, il famoso vescovo del New Hampshire, ovvero la pietra dello scandalo:
sarebbe il famoso vescovo omosessuale, che è stato ordinato nel 2003 e che ha innescato
un po’ il dibattito, a livello globale, sull’opportunità o meno di ordinare vescovi
omosessuali. Lui era presente in prima fila, anche se non è stato invitato ufficialmente
ai lavori. Qui, lo è stato detto esplicitamente ieri, in conferenza stampa, dall’arcivescovo
di Brisbane, il reverendo Philip Aspinal, il tema centrale sarà quello della sessualità,
perché appunto nessuno vuole nascondersi dietro ad un dito. Questo è il vero tema
caldo che dovrà essere affrontato e qui si giocherà molto la futura unità o meno della
Comunione anglicana.
D. – Come è stato accolto il
saluto del Papa?
R. – Il saluto del Papa è stato
accolto bene, insieme ai saluti di altri grandi rappresentanti delle Chiese mondiali,
anche se nel messaggio, che era firmato dal cardinale Bertone, era fatto presente
in modo esplicito il problema che si viene a creare nei rapporti ecumenici, con le
ultime decisioni, soprattutto per quanto riguarda la Chiesa in Inghilterra, con l’approvazione
dell’ordinazione di donne al ministero episcopale. Quindi, il messaggio era molto
calibrato e veniva fatto presente questo problema. La difficoltà ovviamente cresce
e il cardinale Bertone parlava esplicitamente di una maggiore sfida che oggi si pone
alla prospettiva di un’unità sostanziale fra le Chiese e, però, veniva ribadita anche
la volontà di continuare un dialogo. Quindi, un messaggio che, da questo punto di
vista è stato chiaro e diretto, ma anche delicato in un certo senso, ed è stato accolto
molto bene.