Il Papa alla Messa conclusiva della Giornata mondiale della gioventù: "aprite i vostri
cuori alla forza dello Spirito Santo per portare il mondo a Cristo!". All'Angelus
l'annuncio che la prossima GMG si terrà a Madrid nel 2011
Aprite il vostro cuore alla forza dello Spirito per portare il mondo a Cristo! E'
questo l'appello lanciato oggi da Benedetto XVI ai tantissimi giovani radunati all'Ippodromo
di Randwick per la Messa conclusiva della Giornata mondiale della gioventù di Sydney.
Il Papa ha invitato i giovani ad avere il coraggio di dire "sì" a Gesù: "l'amore di
Dio - ha detto - può effondere la sua forza solo quando gli permettiamo di cambiarci
dal di dentro". Poi all'Angelus l'annuncio che la prossima GMG si svolgerà a Madrid
nel 2011. Il servizio del nostro inviato a Sydney, Roberto Piermarini:
“World
Youth Day 2011 will take place in Madrid, Spain.…”
Un
boato dei giovani spagnoli ha accolto l’annuncio che si terrà a Madrid nel 2011 la
prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Lo ha annunciato oggi il Papa dopo l’Angelus,
al termine della Messa che ha concluso questa 23.ma Giornata di Sydney. Molti dei
giovani spagnoli sono saliti sul palco papale mostrando t-shirt rosse con la scritta
Sydney 2008-Madrid 2011. I 235 mila giovani che hanno trascorso tutta la notte a Randwick,
prima della messa sono stati salutati dal Papa che con l’elicottero ha sorvolato la
spianata. Poi manifestazioni di esultanza e di gioia al suo passaggio in papamobile,
in tutti i settori dell’ippodromo. Ai giovani si sono aggiunti altri 120 mila fedeli
di Sydney e dell’Australia. Sul grande palco papale rosso: 500 tra cardinali, vescovi
e sacerdoti concelebranti, un coro di 300 elementi e 80 orchestrali. All’inizio della
Messa il cardinale Pell ha ringraziato tutti coloro che hanno permesso la riuscita
di questa GMG e soprattutto i giovani che hanno fatto sacrifici per giungere in un
paese così lontano. “Ma voi – ha detto - avete onorato l’Australia con la vostra presenza
ed il vostro entusiasmo”. (Musica)
Durante
la messa l’evangelario è stato portato danzando da un gruppo di seminaristi delle
Fiji vestiti con i tipici vestiti tradizionali. Poi sono sfilati i 24 giovani provenienti
da tutte le parti del mondo, che hanno ricevuto il sacramento della cresima.
“The
Lord is asking you to be prophets of this new age, … Il Signore vi
chiede di essere profeti di questa nuova era, messaggeri del suo amore, capaci di
attrarre la gente verso il Padre e di costruire un futuro di speranza per tutta l’umanità”.
Così
ha detto il Papa riprendendo il tema dello Spirito Santo che ci fa suoi testimoni.
Il potere dello Spirito Santo è il potere della vita di Dio – ha detto il Papa – è
il potere dello stesso Spirito che rialzò Gesù dalla morte. E’ il potere che conduce
noi e il nostro mondo verso l’avvento del Regno di Dio. Ma la grazia dello Spirito
– ha continuato il Papa - non è qualcosa che possiamo meritare o conquistare; possiamo
solamente riceverla come dono. Un dono che dobbiamo chiedere nella preghiera, la sola
che può vincere la nostra indifferenza, la nostra stanchezza spirituale, il nostro
conformarci allo spirito di questo nostro tempo. Benedetto XVI ha quindi posto ai
giovani alcune domande: cosa lascerete alla prossima generazione? Fate spazio allo
Spirito in mezzo a un mondo che vuole dimenticare Dio o rigettarlo in nome di un falso
concetto di libertà? “Rafforzata dallo Spirito Santo, una nuova generazione di cristiani
è chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui la vita sia accolta,
rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò
distrutta” ha detto Benedetto XVI. Una nuova era in cui l’amore non sia avido ed egoista,
ma puro, fedele e libero, aperto agli altri, rispettoso della loro dignità, un amore
che promuova il loro bene e irradi gioia e bellezza. Una nuova era nella quale la
speranza ci liberi dalla superficialità, dall’apatia e dalla chiusura che mortificano
le nostre anime e avvelenano i rapporti umani. “La Chiesa ha bisogno di questo rinnovamento”
ha detto. “Ha bisogno della vostra fede, del vostro idealismo e della vostra generosità,
così da poter essere sempre giovane nello Spirito. La Chiesa ha bisogno del dono dei
giovani, di tutti i giovani” ha affermato. “Essa ha bisogno di crescere nella forza
dello Spirito che anche ora dona gioia a tutti voi e vi ispira a servire il Signore
con allegria”. Essere sigillati con lo Spirito significa non avere paura di difendere
Cristo, lasciando che la verità del Vangelo permei il nostro modo di vedere, pensare
ed agire, mentre lavoriamo per il trionfo della civiltà dell’amore.
“May
this Twenty-third World Youth Day be experienced as a new… Possa
questa 23.ma Giornata Mondiale della Gioventù - ha concluso il Papa - essere vissuta
come un nuovo Cenacolo, così che tutti noi, ardenti del fuoco dello Spirito Santo,
possiamo continuare a proclamare il Signore risorto ed attrarre ogni cuore a lui”.
Alla
preghiera mariana dell’Angelus, Benedetto XVI ha invitato i giovani a “rimanere fedeli
al “si” che ha detto Maria all’angelo, con cui abbiamo accolto l’offerta di amicizia
da parte del Signore. Sappiamo che Egli non ci abbandonerà mai. E ci sosterrà sempre
con i doni dello Spirito”
“Holy Father, the Twenty-third
World Youth Day is drawing to a close.”.
Da parte
sua il cardinale Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, al termine
della celebrazione ha detto che i giovani pellegrini di svariate nazionalità, hanno
testimoniato che essere discepoli di Cristo vale la pena; che essere cristiani è bello
ed ha aggiunto che nella persona del Papa si manifesta una Chiesa amica dei giovani:
una chiesa che li ascolta, che li cerca, che li accompagna e che li ammaestra. Come
nella Veglia di ieri il Papa ha salutato ancora tutti i pellegrini italiani e anche
quelli originari dell’Italia che vivono in Australia
“Al
termine di questa straordinaria esperienza di Chiesa, che ci ha fatto rivivere una
rinnovata Pentecoste, tornate a casa rinvigoriti dalla forza dello Spirito Santo.
Siate testimoni di Cristo risorto, speranza dei giovani e dell’intera famiglia umana!” Con
i fuochi d’artificio e l’inno che ha fatto da colonna sonora a questa edizione australiana,
si sono spenti i riflettori sulla GMG di Sydney ma lo Spirito Santo ha acceso il cuore
di tanti giovani, chiamati a testimoniare per le vie del mondo, che è possibile la
civiltà dell’amore.
(Canto)
Ma
ascoltiamo le voci dei giovani raccolte sulla spianata di Randwick da Marina Tomarro:
R.
– E’ incredibile. Non pensavamo di riuscire ad arrivare così lontano in questa Giornata
così fantastica, con tutto il mondo riunito. Siamo dall’altra parte del mondo rispetto
alle nostre case, eppure tutto il mondo è qui. E’ una meraviglia vedere tutti questi
giovani. E’ strabiliante, non abbiamo parole. E’ troppo bello per essere vero!
R.
– Indubbiamente sono giorni bellissimi. Sono stati molto emozionanti. Lo Spirito ha
veramente lavorato: si è proprio sentita la forza dello Spirito. Le catechesi sono
state molto interessanti.
R. – Sicuramente quello
che in questi momenti noi stiamo vivendo è che molto spesso si dice che i giovani
si stanno perdendo, mentre proprio in queste occasioni si nota esattamente il contrario.
In realtà, in tutto il mondo ci sono tantissimi giovani che ancora credono, che attendono
l’incontro con il Signore e lo vivono in modo molto forte.
E
il Santo Padre, questa mattina, durante l’omelia ha invitato i giovani a diventare
veri testimoni dello Spirito Santo, per proclamare il Signore Risorto e attrarre ogni
cuore a Lui. Ma in che modo i ragazzi, una volta tornati a casa, metteranno in pratica
questa missione?
R. – Lo Spirito Santo ci aiuta a vivere
quello che anche la Chiesa dice. Sembra a volte che la Chiesa dia delle indicazioni,
anche relativamente alla nostra vita affettiva e alla nostra vita sociale, difficili
e a volte anche impossibili da realizzare. Mi sento invece di dire, anche per l’esperienza
che ho avuto, che questo non è vero e che in realtà lo Spirito Santo ci aiuta veramente
a vivere profondamente il nostro essere cristiani.
R.
– Indubbiamente cercheremo di essere veri testimoni e quindi nella quotidianità, nella
semplicità, magari nello studio e nel lavoro – perchè alcuni di noi lavorano ed altri
studiano. Ma anche nella parrocchia e, quindi, nei nostri gruppi cercheremo di raccontare
inizialmente quello che ha rappresentato per noi la GMG e poi cercheremo di aiutare
gli altri a sperimentarlo attraverso la nostra testimonianza.
R.
– Anzitutto racconteremo la nostra esperienza ai nostri amici e alle persone che sanno
che siamo qua e alle persone che ci hanno anche chiesto di pregare per loro. Ci prenderemo
poi sulle spalle questo incarico e nel nostro quotidiano, magari anche soltanto con
dei piccoli gesti o delle piccole cose, inizieremo il nostro cammino di testimonianza.