Bombe dell'ETA in Spagna: non si segnalano vittime
In Spagna torna a colpire l’ETA che ha rivendicato le esplosioni di alcuni ordigni:
due a Laredo, nella Cantabria, nel nord del Paese; l’altro nella città di Noja. Prima
delle deflagrazioni, i separatisti baschi avevano telefonato alle forze dell'ordine
per avvertire della presenza di quattro ordigni pronti a saltare in aria. Fortunatamente
in tutti i casi non ci sono notizie di vittime. L'ETA lotta da decenni per l'indipendenza
della regione basca. Il gruppo, inserito tra le organizzazioni terroristiche da Spagna,
Stati Uniti e Unione Europea, ha ucciso oltre 800 persone dal 1968. Oltre 750 membri
dell'ETA sono stati arrestati dal 2000.
Medio Oriente-Iraq-Gran Bretagna Un
appello per la liberazione degli ostaggi britannici in Iraq è stato lanciato oggi
dal premier Gordon Brown in visita in Medio Oriente. Una richiesta che arriva dopo
la consegna al Sunday Times di un video nel quale i rapitori dei cinque cittadini
britannici, sequestrati a Baghdad nel maggio 2007, mostrano il suicidio di uno degli
ostaggi. Un filmato definito “ripugnante” dal ministero degli Esteri di Londra, per
il quale però non esistono “prove immediate” a conferma della morte di uno dei rapiti.
Nella sua visita di due giorni in Israele e nei Territori, il premier britannico è
stato ricevuto dal presidente israeliano Shimon Peres, previsti colloqui anche con
il premier Olmert e il presidente dell’ANP Abu Mazen. Per Brown si tratta della prima
visita da quando è diventato capo del governo britannico nel giugno 2007 e s’inquadra
negli sforzi di Londra per far avanzare il processo di pace in Medio Oriente. Domani
l'inquilino di Downing Street terrà un discorso alla Knesset in occasione del sessantesimo
anno di vita dello Stato ebraico.
Afghanistan Ennesima ondata di
violenza in Afghanistan. Le autorità locali hanno riferito della morte di 9 poliziotti
afghani, avvenuta nella provincia occidentale di Farah, dopo il bombardamento della
loro caserma da parte delle forze della coalizione. Quattro i civili rimasti uccisi
per errore nella provincia di Paktika, nella parte orientale del Paese, dalle truppe
della NATO. Intanto a Kabul si è svolto l’incontro tra il presidente afghano Karzai
e il candidato democratico alla Casa Bianca Barack Obama, giunto ieri a sorpresa nel
Paese asiatico. Il senatore dell’Illinois ha già visitato il contingente americano
e nei prossimi giorni è atteso in Iraq, Giordania, Israele, nei Territori occupati
e in Europa. Iran-nucleare Il governo iraniano ha parlato
di “un passo in avanti” nei negoziati sul programma nucleare di Teheran che si sono
chiusi ieri a Ginevra. Vi ha preso parte il gruppo dei “5+1”, composto dagli USA -
che per la prima volta hanno inviato il numero tre della diplomazia americana: il
sottosegretario di stato Williams Burns -, la Cina, la Russia, la Germania, la Gran
Bretagna e la Francia, più una delegazione iraniana. Al termine del vertice, l’Alto
rappresentante della politica estera dell’UE, Solana, ha detto di voler attendere
altre due settimane per aver risposte chiare sulla sospensione del processo di arricchimento
di uranio da parte di Teheran. Il capo delegazione iraniano Saeed Jalili ha precisato
però che il suo Paese non intende discutere dell'eventuale congelamento dei suoi programmi
atomici nelle future trattative. Intanto la Repubblica Islamica guarda anche verso
il Sudamerica, il presidente ecuadoriano Rafael Correa ha annunciato che sia l’Iran
che la Cina sono pronte ad investire nella grande raffineria in costruzione sul Pacifico
e realizzata insieme dall’Ecuador e dal Venezuela.
Turchia-liberazione Dopo
più di dieci giorni di prigionia, sono stati liberati i tre alpinisti tedeschi rapiti
dal PKK, Partito dei Lavoratori del Kurdistan, nella zona del monte Ararat. I tre,
secondo quanto riferisce il ministero degli Esteri turco, sono in buone condizioni
ma non è chiaro se ci sia stato un blitz o se i sequestratori li abbiano rilasciati
volontariamente. Il PKK aveva annunciato che il rilascio non sarebbe avvenuto fino
a quando Berlino non avesse definitivamente rinunciato ad azioni ostili contro il
gruppo, inserito nella lista delle “organizzazioni terroristiche” dall'Unione Europea,
dagli Stati Uniti e dalla Turchia. Intanto c’è incertezza sulla paternità dell’azione
che ha provocato ieri la morte di 4 civili in un villaggio nella parte orientale del
Paese. Da stabilire se si sia trattato di un’esecuzione legata ad una faida famigliare
o di un attacco condotto dal PKK.
Grecia-elezioni Secondo i sondaggi,
il partito Nuova Democrazia del premier Karamanlis sarebbe favorito nelle elezioni
legislative di oggi nei confronti del partito socialista Pasok di Papandreou, anche
se non godrebbe della maggioranza assoluta per governare. Le consultazioni sono fortemente
condizionate dalla situazione economica del Paese; l’inflazione in giugno ha toccato
il 4,9 per cento mentre il governo ha approvato una serie di misure per il contenimento
dei prezzi, definite “inefficaci” dall’opposizione.
Colombia-manifestazione
Nel giorno della festa nazionale, in Colombia, migliaia di persone sono chiamate
a manifestare per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani delle FARC, le Forze
Armate Rivoluzionarie colombiane. Saranno numerose le iniziative anche in altri Paesi
come a Parigi dove si trova Ingrid Betancourt, la politica franco-colombiana rapita
sei anni fa dai guerriglieri e rilasciata più di due settimane fa.
Darfur-Lega
Araba Giornata di consultazioni a Khartoum dove è atteso il segretario della
Lega Araba. Amr Mussa concorderà una linea rispetto alla richiesta, avanzata al Tribunale
dell'Aja, di incriminazione per il genocidio in Darfur del presidente sudanese Omar
al Bashir. Intanto la stessa Lega Araba ha approvato un documento conclusivo nel quale
si esprime solidarietà al capo di Stato e si riafferma il ruolo della giustizia sudanese.
Inoltre nel documento si chiede al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di seguire
con attenzione la vicenda.
Cina-inquinamento In vista delle prossime
Olimpiadi, la Cina ha deciso diverse misure anti-inquinamento. Da oggi a Pechino è
entrata in vigore la norma che prevede la circolazione a targhe alterne per oltre
tre milioni di veicoli. Per ovviare ai disagi, il governo ha annunciato per i prossimi
tre mesi uno speciale sconto sulle tasse per la circolazione e per la manutenzione
delle strade.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 202
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