I giovani di Roma e del Lazio domani mattina in San Giovanni in Laterano per vivere
la Veglia del sabato sera alla GMG di Sydney
Domattina, quando in Italia sarà l’1.30 di notte, Benedetto XVI presiederà la Messa
nella Cattedrale di Sydney insieme con i vescovi, il clero, i religiosi e i seminaristi
dell’Australia. Nel pomeriggio, poi, sarà all’Ippodromo di Randwick per vivere con
i giovani la grande Veglia della GMG, preludio della Messa conclusiva di domenica
20. Anche i ragazzi della diocesi di Roma e di altre diocesi del Lazio vivranno un
momento analogo in concomitanza con la Veglia di Sydney. Per loro, l’appuntamento
è per domani mattina alle 8.30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, dove il
cardinale vicario Agostino Vallini celebrerà la Messa e poi, alle 10, inizierà il
videocollegamento con Sydney. Emanuela Campanile ha chiesto a don Maurizio
Mirilli, vicario parrocchiale di Santa Bernadette Soubirous e addetto al Servizio
per la pastorale giovanile della diocesi di Roma, quale siano le differenze tra la
GMG di Sydney e quelle del passato:
R. - Prima
di tutto sono cambiati i giovani, sono diversi, ma le motivazioni sono sempre le stesse.
La prima motivazione è quella di condividere un bellissimo momento di fede con tutti
i giovani del mondo. Questa è la cosa che attrae moltissimo i giovani: il non sentirsi
soli ma uniti a tantissimi altri giovani di tutti i colori, di tutte le lingue, di
tutte le parti del mondo. Questo è lo spirito principale con cui si parte. D.
– Il vedere un Papa così entusiasta, capace di affrontare più di venti ore di viaggio
per immergersi in una folla di mezzo milione di giovani, che esempio, che ispirazione
può dare? R. - E’ veramente un esempio per tutti. Molti sacerdoti
a volte vivono la stanchezza e la fatica di stare con i giovani. E’, quindi, uno stimolo
a non mollare, anzi a continuare con entusiasmo, per tutti noi.