2008-07-16 15:54:04

Secondo un rapporto di “Small arms survey”, carichi di armi leggere vengono dirottati e spediti verso aree di guerra


“Il dirottamento dei carichi di armi è fonte di spedizioni importanti e letali verso aree di conflitto e regioni dove la violenza criminale e l’instabilità sono vere e proprie piaghe”. E’ quanto si legge nell’ultimo rapporto di “Small arms survey”, organismo di ricerca sulla proliferazione delle armi leggere con sede a Ginevra. Lo studio, presentato a New York presso l’ONU, sottolinea che “alcune di queste spedizioni illecite sono talmente importanti da competere con gli arsenali posseduti dalle forze armate di piccoli Paesi”. Il dirottamento – riferisce l’agenzia missionaria MISNA - assume diverse forme: dalle piccole spedizioni di pezzi acquisiti legalmente, ma assemblati illegalmente, ai massicci invii organizzati dai cosiddetti ‘mercanti di morte’. Secondo diversi esperti, i carichi di armi passano attraverso la giungla con il tacito consenso, talvolta, di funzionari governativi. “Benché i governi non siano trasparenti sulla conformità della loro pratiche – si legge ancora nel rapporto - è chiaro che trascurano le verifiche dopo le consegne”. Non è da trascurare – si sottolinea infine nel documento - il furto di armi detenute dai civili, che secondo stime potrebbe ammontare a circa 650.000 pezzi all’anno. I maggiori esportatori di armi leggeri e di piccolo calibro restano, nell’ordine, Stati Uniti, Italia, Germania, Belgio, Austria, Brasile, Russia e Cina. I primi importatori sono Stati-Uniti, Arabia Saudita, Canada, Francia e Germania. Su 200 milioni di armi leggere censite nel mondo, 76 milioni costituiscono un’eccedenza che dovrebbe essere distrutta. Ma alla distruzione i governi preferiscono spesso la via dell’esportazione. (A.L.)







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