2008-07-16 15:57:16

In Nepal preghiera interreligiosa per ricordare padre Prakash Moyalan, il sacerdote ucciso lo scorso primo luglio nel Paese asiatico


Dolore e sconcerto, ma anche la profonda consapevolezza che l’opera tracciata continuerà a dare i suoi frutti con un’attenzione ai più bisognosi e nel confronto aperto e schietto fra le diverse fedi religiose. È con questo spirito che lunedì scorso nell’auditorium della scuola di San Francesco Saverio a Jawalakhel, in Nepal, si è tenuta una cerimonia interconfessionale di commemorazione  per ricordare padre John Prakash, il sacerdote cattolico ucciso il primo luglio nel Paese asiatico. Alla veglia di preghiera - rende noto l'agenzia AsiaNews - hanno preso parte i leader delle principali religioni presenti nel Paese (cattolici, protestanti, buddisti, indù e musulmani). Hanno partecipato anche oltre 800 fedeli che hanno voluto manifestare il loro affetto ed un sentito ringraziamento a padre Prakash per l'instancabile lavoro in favore dell’intera comunità cristiana. Mons. Anthony Sharma, vicario apostolico in Nepal, ha ricordato le “buone opere” compiute da padre Prakash. Il superiore dei salesiani di Don Bosco nel Paese, padre Benjamin Pampackel, ha sottolineato inoltre la costante “attenzione e il servizio a favore dei poveri” del primo sacerdote cattolico assassinato nello Stato asiatico. Padre John Prakash, indiano del Kerala, si era stabilito in Nepal 10 anni fa. Era preside della Don Bosco School e aveva avviato attività e iniziative in favore dei poveri. Lo scorso primo luglio quattro uomini armati hanno fatto irruzione nella sua residenza. Il sacerdote è stato brutalmente ucciso dopo aver dato loro tutto quello che aveva. Gli assassini non sono stati ancora identificati. (A.L.)







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