Aperta la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney. Giovedì l'incontro dei giovani
col Papa
I giovani di tutto il mondo, convenuti a Sydney, hanno vissuto oggi un momento di
intensa partecipazione spirituale con la Messa d’apertura della XXIII Giornata Mondiale
della Gioventù celebrata sul molo di Barangaroo. Proprio in questo luogo della metropoli
australiana, giovedì pomeriggio, avverrà il primo incontro dei giovani con Benedetto
XVI durante la “Festa dell’Accoglienza”, che già si preannuncia come un avvenimento
memorabile non solo per i ragazzi della GMG, ma per tutta la città di Sydney. Alla
grande Messa, conclusasi poche ore fa, e presieduta dal cardinale arcivescovo di Sydney,
George Pell, hanno preso parte oltre 140 mila giovani. A loro è andato anche il saluto
del premier australiano Kevin Rudd che li ha definiti “pellegrini di pace”, portatori
di luce nel mondo. La GMG entra dunque nel vivo, come ci racconta da Sydney il nostro
inviato, Roberto Piermarini:
(Canti)
Da
oggi Sydney è la capitale dei giovani. Per l’occasione la città ha sfoderato una delle
sue giornate più belle: un tiepido sole che ha lasciato cadere i suoi raggi dorati
sulle acque della splendida baia della metropoli australiana. Sul grande molo di Barangaroo
protetto dai grattacieli della city, e dopo uno spettacolo con canti e balli degli
aborigeni ed il saluto del premier australiano Rudd, la Messa di inaugurazione della
Giornata Mondiale della Gioventù. Ai piedi del palco sovrastato da una croce azzurra
luminosa, sullo sfondo della baia solcata dai battelli, migliaia di giovani con le
loro bandiere al vento in rappresentanza di 168 Paesi, i loro canti e la loro gioia
di vivere. Ma non sono qui per fare coreografia ma per vivere un grande evento di
fede. E l’arcivescovo di Sydney, il cardinale Pell che presiede l’Eucaristia, conosce
i loro problemi e all’omelia li invita alla speranza:
“If
we take God’s hand, He will do the rest…”
“Se prendiamo
Dio per mano, sarà lui a condurci. Il segreto è la fiducia. Dio non ci deluderà”,
ha detto il porporato il quale si è rivolto a tutti quei giovani che si sentono smarriti,
che faticano a sperare, che soffrono a causa dei problemi legati all’alcool, alla
droga, alle crisi familiari, alla solitudine, alla scomparsa di una persona cara oppure
al vuoto lasciato da un successo effimero. Prendendo spunto dal passo del profeta
Ezechiele scelto per la liturgia di oggi, che parla delle “ossa inaridite”, segno
di tutti coloro che hanno perso la speranza, il cardinale Pell ha detto che solo lo
Spirito Santo può ricoprire i corpi, ridare la vita a tutti noi. Lo Spirito Santo:
il solo che può tramutare l’incertezza e la paura, in fede e speranza. La parabola
del seminatore del Vangelo, ha dato occasione al porporato per invitare i giovani
a pregare per non disperdere il seme che cade sulla terra buona. “Al mondo cieco e
sordo che non risponde alla chiamata del Signore” il cardinale ha chiesto ai giovani
di rimanere aperti alla potenza dello Spirito per permettere al Signore di operare
attraverso di noi. Per non rimanere “neutrali” di fronte alle scelte della vita, ha
indicato il linguaggio della Croce, l’unico che ci porta i frutti dello Spirito che
sono pace, gioia e generosità verso il prossimo.
“Don’t
spend your life sitting….”
“Non passate la vita senza
prendere posizione, pensando che sia meglio non scegliere, perché è prestando fede
agli impegni presi che potrete vivere in pienezza”, ha esortato il cardinale Pell
il quale ha detto ai giovani di essere grati a Dio per aver potuto partecipare a questa
Giornata Mondiale della Gioventù nonostante i costi, le distanze e altre difficoltà
di ogni genere, per poter rinvigorire la loro fede. Con l’arcivescovo di Sydney hanno
concelebrato il cardinale segretario di Stato vaticano, Bertone, mons. Wilson presidente
dei vescovi australiani, mons. Fisher coordinatore di questa GMG e il cardinale Rylko
presidente del Pontificio Consiglio per i laici che alla fine della Messa ha augurato
di cuore a tutti i giovani - che stanno portando la “primavera” dentro questo inverno
australiano e che sono la primavera del mondo e della Chiesa - di rivivere qui a Sydney
una nuova Pentecoste. La celebrazione di oggi – la cui liturgia è stata accompagnata
dalle danze degli aborigeni e da molti elementi etnici – si è conclusa quando era
già buio, illuminata dalla luna e dalle miriadi di luci dei grattacieli che si specchiano
sulla baia. Seguirà ora il triduo di preparazione alla Veglia ed alla Messa con il
Papa, che sarà caratterizzato dal sacramento della riconciliazione, dall’adorazione
eucaristica, dalla preghiera presso la Croce della GMG e dalle catechesi. Inoltre,
sul palco di Barangaroo che giovedì accoglierà il Papa ed in altri punti della città,
è iniziato questa sera il Festival della Gioventù, che prevede 450 tra incontri, mostre
e dibattiti sui temi dello sviluppo sostenibile, sessualità, giustizia sociale e dialogo
tra fedi.
Continua, intanto, il periodo di riposo
del Papa nella residenza di Kenthurst ad una cinquantina di chilometri dalla città.
Anche oggi la Messa la mattina, qualche passeggiata tra i boschi e l’ascolto di un
concerto dei giovani del Sydney Symphony Fellows.