2008-07-14 14:43:21

La lunga prepazione della GMG di Sydney cominciata già nel 2002, durante la GMG di Toronto. Intervista con l’allora responsabile del raduno canadese, padre Thomas Rosìca


La macchina organizzativa della GMG, sempre più a pieno regime, ha mosso i suoi primi passi addirittura sei anni fa. Alcuni esponenti australiani si trovavano a Toronto, durante la GMG canadese, per osservare dal vivo lo svolgersi del grande raduno in vista dell’appuntamento del 2008. Organizzatore della Giornata canadese era padre Thomas Rosìca, oggi responsabile di “Salt and Light”, una televisione della Conferenza episcopale canadese. Padre Rosìca ha collaborato alla preparazione della GMG di Sydney e stasera terrà una catechesi ai giovani sulla figura del Beato Piergiorgio Frassati. Il nostro inviato Roberto Piermarini lo ha incontrato e gli ha chiesto di spiegare le differenze tra la GMG di Toronto e quella australiana:RealAudioMP3  
 
R. – La collaborazione, in questi ultimi tre anni, è stata strettissima. Abbiamo condiviso con la gente di Sydney e dell’Australia tutti i nostri archivi, tutti i piani, e due anni fa mi hanno invitato qui a Sydney per un incontro con il governo. E l’altro giorno mi sono reso conto che sono stati scambiati oltre 700 messaggi in questi ultimi tre anni, ed anche visite. La gente di Sydney è venuta a Toronto, e arrivando qui a Sydney in questi giorni posso dire di essere molto contento, perchè hanno preparato molto bene. Hanno avuto le stesse sfide che abbiamo avuto a Toronto, perchè sono due culture secolari. Ammiro molto la presenza e il ruolo del cardinale Pell e della sua equipe, che ha messo il cuore in questo progetto e si vede e si sente.
 
D. – Quali sono le differenze tra la Giornata del 2002 a Toronto e questa del 2008 a Sydney?
 
R. – Prima di tutto c’è la differenza della distanza. E’ una grande sfida raggiungere l’Australia. Per noi in Canada, per esempio, la prossimità degli Stati Uniti è stato un forte aiuto, perché gli Stati Uniti hanno inviato 57 mila ragazzi a Toronto. La seconda sfida molto importante è che qui non c’è una cultura cattolica, non c’è una cultura profondamente cristiana. E’ stata una grande sfida fare un progetto così grande, in un Paese che non ha una lunga esperienza di cultura cristiano-cattolica. Hanno risposto molto bene a questa sfida e credo che tutta la società australiana stia rispondendo positivamente a questo impatto della GMG. La GMG è soltanto l’inizio, non è la fine di un progetto: è un nuovo inizio, un nuovo lancio, un nuovo respiro di fede e di cultura cattolica. L’altra sfida è che l’indifferenza è stata più forte qui in Australia, che non in Canada.
 
D. – I frutti della GMG del 2002 a Toronto quali sono stati e quali potranno essere per questa GMG 2008?
 
R. – Come ha detto il cardinal Pell stamattina alla conferenza stampa, il nostro Dio è un Dio della sorpresa. Non si può programmare la risposta perfetta ad una GMG. L’importante è che rimaniamo aperti al passaggio dello Spirito Santo e lo Spirito Santo sta al cuore di questa GMG. Ammiro molto l’apertura della Conferenza episcopale australiana al futuro. Hanno stabilito un progetto pastorale per il futuro e hanno parlato anche, qualche anno fa, di un progetto di 20 anni, di continuazione. In Canada stiamo godendo adesso i primi frutti della GMG, perché c’è una primavera che segue un lungo inverno di gestazione. Per esempio, posso dire che il primo frutto della GMG a livello nazionale in Canada è stata la nascita del canale televisivo Salt and Light, sale e luce. Mi hanno chiesto di essere il presidente di questo canale televisivo, che funziona molto bene e continua il “momentum” della Giornata mondiale della gioventù. Seconda cosa, in ogni diocesi, dove la GMG è stata accolta molto bene, c’è un nuovo slancio per la pastorale giovanile e credo che coloro che hanno accolto in modo straordinario i frutti della GMG in Canada siano stati i movimenti ecclesiali. Posso citarne due, dove vediamo veramente dei grandissimi frutti. Il primo, nel settore anglofono, si chiama Catholic Christian ??, un gruppo di studenti a livello nazionale universitari, che stanno in tutti i campus dell’Università. Il secondo movimento, che è stato stupendo da vedere, da parte francofona, si chiama ?? Marie Jeunesse. In questa comunità di giovani consacrati, maschi e femmine, abbiamo avuto durante il Congresso eucaristico recente 12 ordinazioni sacerdotali, otto facenti parte di questo movimento. E tutti dicono che debbono la vocazione a Giovanni Paolo II e alla Giornata mondiale della gioventù.
 
D. – Questa Giornata 2008 di Sydney presenta 10 modelli di santità. Lei terrà una veglia di preghiera per Giorgio Frassati. Quale modello presenta ai giovani che arrivano a Sydney Giorgio Frassati?
 
R. – Prima di tutto, beata l’Italia per aver dato alla Chiesa un modello come Pier Giorgio Frassati, che già è stato modello patrono della nostra Giornata mondiale in Canada. Adesso in Canada, per esempio, ci sono 7 case Frassati, attraverso tutto il Paese, da Vancouver fino a Montreal, di giovani adulti che vivono insieme in comunità. Frassati è un modello magnifico per la GMG e per i giovani oggi, perché è uno che ha affrontato tutti i problemi che noi affrontiamo oggi: la divisione in famiglia, la lotta per presentare e vivere il Vangelo. La sua devozione, la sua pietà, il suo amore per la giustizia sociale, la sua adorazione al Santissimo... E’ morto molto giovane e non è stato né religioso né sacerdote, ha preferito essere laico. Credo che la sua figura stupenda, splendida offra un modello di santità ai giovani di oggi.







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