Il riposo di Benedetto XVI nel verde australiano di Kenthurst, tra passeggiate, letture
e momenti musicali. I nativi donano al Papa l'icona della "Madonna degli Aborigeni".
Intervista con padre Federico Lombardi
“Una pietra miliare nella storia della Chiesa in Australia”. L’entusiasmo per la presenza
di Benedetto XVI è tutto in queste parole del cardinale arcivescovo di Sydney, George
Pell. Mentre Sydney oggi ha vissuto una giornata di grande fermento con l’arrivo via
mare della Croce delle Giornata mondiale della gioventù, per il Papa sta per concludersi
la prima giornata di soggiorno interamente trascorsa nel verde di Kenthurst - a una
quarantina di chilometri da Sydney - vissuta tra passeggiate ristoratrici e eventi
musicali organizzati in suo onore. Intanto, mentre la metropoli australiana vede ingrossare
le fila dei giovani e lo svolgersi dei programmi di catechesi, si moltiplicano anche
i briefing informativi per i giornalisti. In giornata, oltre al cardinale Pell e al
primo responsabile organizzativo della 23.ma GMG, mons. Antony Fisher, ha preso la
parola anche il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi. Per
la cronaca e il punto di questa giornata, la parola al nostro inviato a Sydney, Roberto
Piermarini: La
GMG di Sydney è entrata nel vivo. Un tripudio di canti allo Spirito Santo, sventolio
di bandiere di ogni colore e manifestazioni di gioia, hanno salutato oggi l’arrivo
su un battello giallo nella baia di Sydney, della Croce della GMG, dopo un pellegrinaggio
per tutta l’Australia. “Un pellegrinaggio che ha avuto un grande impatto tra i giovani
destando tra loro entusiasmo e sorpresa. Siamo felici perché qui occorre ravvivare
la fede”, ha detto mons. Porteous, vescovo ausiliare di Sydney, presente alla cerimonia
d’accoglienza. Il passaggio della Croce e dell’icona mariana, portati sulle spalle
dei ragazzi australiani, è stato accompagnato da suoni di chitarra e tamburelli fino
all’arrivo in cattedrale. Dall’aeroporto fino alla baia, dall’Harbour bridge all’Opera
House, strade, palazzi, parchi e chiese sono addobbate con grandi striscioni con i
quattro colori del logo della Giornata: rosso, arancione e giallo, i colori della
Trinità e della terra australiana, ed il blu il colore della Vergine ma anche dell’oceano
che circonda il Paese. Si moltiplicano intanto le iniziative e gli incontri nelle
varie parti della città. Questa sera nella cattedrale di St. Mary duemila universitari
canadesi ed italiani, si sono riuniti attorno alle spoglie mortali del beato Piergiorgio
Frassati, uno dei 10 patroni della GMG, giunte da Torino per una veglia di preghiera
animata da padre Thomas Rosìca, già responsabile della GMG di Toronto. Processioni
di giovani partono ogni notte da due quartieri alla periferia di Sydney, per raggiungere
la cappella dove è sepolta la beata australiana Mary McKillop, altra patrona dell’evento.
Oggi sono arrivati a Sydney 36 giovani dalla martoriata Birmania. Commovente l’incontro
con noi giornalisti: hanno parlato del dramma del ciclone che ha causato migliaia
di morti e della generosità della comunità internazionale ma nessun accenno al regime
militare. Grandi titoli oggi sui quotidiani locali per l’arrivo del Papa ed anche
il tono degli articoli sta cambiando: alla vigilia concentrati sui temi degli abusi
sessuali del clero e sulla morale della chiesa, oggi sorpresi per l’atmosfera che
sta trasformando Sydney con l’arrivo dei 125 mila pellegrini gioiosi e sorridenti
giunti da ogni parte del mondo. “Sono amichevoli, entusiasti e totalmente distanti
da quel cinismo che spesso trascina in basso la nostra società” osservava ieri The
Sunday Telegraph. E la città è felice della loro presenza come ci conferma l’arcivescovo
di Sydney, il cardinale Pell:
"Mi sembra che in
grandissima parte i cittadini siano contentissimi".
E sarà proprio il
cardinale Pell a celebrare domani la messa di apertura della GMG nel grande molo di
Barangaroo, nel cuore della città, che si affaccia sulla baia di Sydney; luogo che
giovedì vedrà la cerimonia di accoglienza al Papa da parte di tutti i giovani presenti.
Papa che intanto continua a riposarsi al centro di spiritualà di Kenthurst, per superare
i disagi del fuso orario, tra i boschi delle Montagne blu, ad una cinquantina di chilometri
da Sydney. Ma su questa seconda giornata in terra australiana il racconto del nostro
direttore al seguito papale, padre Federico Lombardi: R.
- È stata una giornata molto tranquilla che si è svolta con una grande normalità,
vorrei dire, trasferendo un poco il suo ritmo di vita romano in Australia. Il Papa
ha cominciato con la Messa, naturalmente celebrata con il personale del centro che
lo ospita e i suoi segretari , poi ha fatto una passeggiatina dopo la colazione e
ha fatto la mattina il lavoro di lettura di preghiera, di preparazione dei testi dei
discorsi, come fa sempre in Vaticano, direi. Poco prima del pranzo ha ricevuto la
visita del cardinale Pell e di mons. Fisher, i responsabili principali dell’andamento
della GMG, che lo hanno informato sui giovani che stanno arrivando, sui preparativi.
E poi nel pomeriggio, di nuovo, preghiera e una breve passeggiata nel parco che è
molto bello, molto distensivo e anche un concerto. C’è stato un gruppo musicale importante
di Sydney che gli ha offerto un breve concerto di musica classica. Sono gli autori
che a lui sono familiari: Schumann, Mozart. Quindi questo è stato un altro momento
di distensione, poi la cena, come sempre. D. – Invece, il cardinale
Bertone si è recato a Paramatta per una Messa… R. – Sì: il seguito,
diciamo, segue un programma indipendente dal Santo Padre che, invece, si trova lì
nel Kenthurst Centre con un seguito ridottissimo. E allora il programma di
stamattina per il resto del seguito era proprio la visita non solo di Sydney e dei
dintorni, ma anche della Cattedrale della diocesi vicina, una diocesi antica per quanto
riguarda la storia australiana, che è quella di Paramatta. È una cattedrale modernissima,
molto bella, ricostruita dopo l’incendio di quella precedente, quindi anche molto
interessante dal punto di vista dell’architettura sacra. D.
– Alcune agenzie di stampa parlano di un regalo, la “Madonna degli Aborigeni”; donato
al Papa quando ha fatto scalo a Darwin. Ci può confermare questa notizia? R.
– Sì e mi pare una bella notizia. È anche abbastanza abituale che il Papa venga ricevuto
con doni simbolici che rappresentano anche la cultura. E lì sappiamo che, proprio
nei territori del nord, gli aborigeni hanno una delle zone in cui erano più diffusi. Il Papa a Sydney “per riaccendere il fuoco della fede”: titola, così, oggi il
quotidiano “The Australian”. La visita di Benedetto XVI, che entrerà nel vivo giovedì,
viene dunque seguita con grande attenzione da tutti i media nazionali. Ampia eco hanno
avuto le parole del Papa sul volo che lo ha portato in Australia. Torniamo dunque
ad alcuni passaggi della conferenza stampa di sabato mattina, nel servizio di Alessandro
Gisotti: