2008-07-13 14:06:40

A Kenthurst, nella residenza che lo ospiterà fino a mercoledì, il Papa ha celebrato la sua prima Messa in privato. La riflessione sulla GMG di padre Federico Lombardi


Un viaggio lungo, si è detto - il più lungo affrontato finora da Benedetto XVI in un viaggio apostolico - la cui meta finale è stata una località immersa nel verde a una quarantina di Km da Sydney, Kenthurst, circondata dalle cosiddette “Montagne blu”. In questa cittadina, il Pontefice - che oggi ha celebrato la sua prima Messa in privato nella residenza che lo ospita - soggiornerà fino a mercoledì prossimo, prima di dare il via ai passi ufficiali della 23.ma Giornata mondiale della gioventù. Riviviamo allora i momenti dell’arrivo di Benedetto XVI in Australia e il clima che si respira in queste ore a Sydney nel resoconto del nostro inviato, Roberto Piermarini: RealAudioMP3  
 
Benedetto XVI è a Sydney. Dopo oltre 19 ore di volo ed un scalo tecnico all’aeroporto militare di Darwin, nel nord dell’Australia, è giunto nel pomeriggio nello scalo militare di Richmond. Nonostante le lunghe ore di volo il Pontefice è apparso in buona forma ed è sceso con passo deciso, dalla scaletta dell’aereo. Ad accoglierlo tra gli altri il premier australiano Rudd, l’arcivescovo di Sydney Pell e il cardinale Rylko del Pontificio Consiglio dei Laici, il dicastero che promuove la Giornata Mondiale della Gioventù. Da Richmond, per riposarsi alcuni giorni il Papa ha raggiunto in auto, tra due ali di folla, un sobborgo semirurale di Kenthurst, all’estrema periferia nord-ovest di Sydney, alle pendici delle Montagne blu, dove è ospite di un centro di spiritualità gestito dall’Opus Dei. In questa piccola residenza che può ospitare fino a 30 persone, il Papa si riposerà dal viaggio aereo, il più lungo finora affrontato. “Si dedicherà alla preghiera ed a lunghe passeggiate”, ha detto il cardinale Pell. Benedetto XVI sosterà qui fino a mercoledì sera quando si trasferirà nella canonica della cattedrale di Sydney, dove risiederà fino al giorno del rientro a Roma il 21 luglio.
 
Intanto di ora in ora Sydney si anima di giovani pellegrini giunti da ogni parte del mondo per la Giornata Mondiale della Gioventù. All’aeroporto internazionale della città vengono accolti da gruppi di coetanei di alcune parrocchie australiane che con canti e balli li ricevono festanti. Una piacevole sorpresa per chi arriva stanco da un lungo viaggio in aereo e che ha destato l’interesse dei media di tutto il mondo. Stanno arrivando a Sydney anche alcuni giovani iracheni che hanno avuto difficoltà a lasciare il Paese: in dubbio invece i birmani. La GMG ha conquistato anche le prime pagine dei quotidiani australiani. Nonostante i titoli di “benvenuto” non mancano i riferimenti al problema degli abusi sessuali del clero. Oggi in una conferenza stampa il coordinatore della GMG mons. Fisher ha detto di condividere le parole del Papa di rispetto e comprensione per le vittime degli abusi e che la chiesa australiana farà tutto il possibile per aiutare chi ha subìto violenze. Ma l’attenzione è ora tutta per il Papa e per i giovani che prima dell’incontro con lui per la Giornata Mondiale della Gioventù, parteciperanno a celebrazioni, veglie, momenti di preghiera, catechesi: un soffio dello Spirito – come titolava un quotidiano locale - che sta ridando un’anima a questa metropoli.
 
Da Sydney per la Radio Vaticana: Roberto Piermarini.
 
Benedetto XVI lo aveva sottolineato sul volo che portava il Papa in Australia: i giorni della GMG sono solo l'ultimo capitolo di una lunga preparazione che parte da lontano e coinvolge le diocesi di ogni parte del mondo. E quella che tra anni fa, dopo l'ultimo raduno di Colonia, sembrava una scommessa anzitutto organizzativa difficile da vincere, è ormai a un passo dal diventare realtà. Una realtà che ha visto la Chiesa australiana profondere un inesauribile impegno, come afferma in questa nota il direttore della Sala Stampa Vaticana, e nostro direttore generale, padre Federico Lombardi:RealAudioMP3

Quando tre anni fa, dall’altare della Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, Benedetto XVI annunciava che il prossimo incontro sarebbe stato a Sydney nel 2008, i giovani australiani scoppiarono in un applauso irrefrenabile, agitando bandiere e pupazzi di canguri. A noi sembrava un evento molto lontano, nel tempo e nello spazio. Ma ora ci siamo. I giovani e il Papa stanno arrivando, il volto della metropoli australiana si trasforma per diventare per una settimana la capitale mondiale della gioventù, cattolica, ma non solo.
 
E’ stato un atto di fede e di coraggio del cardinale Pell e della Chiesa australiana invitare a Sydney i giovani del mondo. E’ stato un atto di fede e di coraggio del Papa accettare. E’ un atto di fede e di coraggio delle Chiese locali mandare i loro giovani, nella misura delle loro possibilità, nonostante i costi e le fatiche di un lungo viaggio. Ma nessun luogo nella Chiesa è distante. Lo Spirito conduce i discepoli ad annunciare il Vangelo fino ai confini della terra. E ogni luogo della terra è il centro quando vi si celebra l’Eucarestia. Moltissimi giovani, se non saranno presenti fisicamente a Sydney lo saranno “virtualmente”, in collegamento telematico, moltissimi soprattutto - ciò che più conta - lo saranno spiritualmente, uniti nella preghiera.
 
I giovani delle passate GMG oggi sono adulti e sanno quanto è stata preziosa nella loro vita l’esperienza fatta. I giovani di oggi, adulti domani, sapranno che anche Sydney è vicina, e che la speranza e l’amore nel futuro della Chiesa e dell’umanità intera dipende anche da loro.







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