Maria Voce eletta presidente del Movimento dei Focolari, la prima a succedere alla
fondatrice Chiara Lubich
E’ Maria Voce, una tra le più strette collaboratrici di Chiara Lubich, la nuova presidente
del Movimento dei Focolari. E’ stata eletta ieri a Castelgandolfo dall’Assemblea generale
pressoché all’unanimità. Nata ad Ajello Calabro nel 1937, Maria Voce ha compiuto studi
di Teologia e di Diritto canonico e ha maturato una lunga esperienza in campo ecumenico
e interreligioso. Il nuovo co-presidente è Giancarlo Faletti, già corresponsabile
del Movimento a Roma. Nei prossimi giorni, si procederà all’elezione dei consiglieri.
Ma con quale emozione e quali sentimenti Maria Voce ha accolto il nuovo incarico
sapendo di succedere direttamente a Chiara, fondatrice e prima presidente dell’Opera
di Maria, nome ufficiale del Movimento? Ascoltiamola nell’intervista di Adriana
Masotti:
R. - Una
grande emozione sicuramente, ma anche tanta pace, perché ho constatato durante questi
giorni quanto lo spirito di Chiara Lubich non sia partito con lei, ma sia rimasto
veramente presente in tutte le persone che hanno composto questa assemblea e che nella
pienezza della comunione reciproca hanno espresso questa elezione nella mia persona.
Non è importante che sia la mia persona o un’altra, ma è importante che questo spirito
di Chiara continui anche nella sua opera, in questo momento.
D.
- Qual è, in poche parole, l’eredità spirituale di Chiara, che lei sente illuminerà
il suo nuovo compito...
R. - Io stamattina, svegliandomi,
mi sono messa in unità con Chiara, per dire le mie preghiere del mattino, come faccio
tutte le mattine. E la prima cosa che le ho detto è stata: “Chiara ti prego, dammi
il tuo cuore, per amare tutte le persone dell’Opera, così come tu le hai amate e come
tu continueresti ad amare”. Penso che questo amore di Chiara, che non ha mai conosciuto
limiti né misure, sia la cosa che mi porto dentro come mio compito personale, in questo
nuovo incarico che mi viene affidato. Poi, l’eredità è l’eredità della spiritualità,
del carisma di comunione, del carisma di portare la presenza di Gesù in mezzo alle
persone, che si uniscono nel suo nome. E questo, naturalmente, lo faremo insieme in
tutta l’Opera.
D. - Il Movimento dei Focolari è un
movimento vasto, diffuso in tutto il mondo, con dentro ogni categoria di persone e
di vocazioni. Come si fa a portare avanti una realtà così?
R.
- Una volta a Chiara hanno chiesto: “Come fa a seguire tanta gente?”. E Chiara ha
risposto: “Io seguo Dio e gli altri mi vengono dietro”. Io cercherò di fare come lei.
Non è che io possa portare avanti tutte le realtà che sono nell'Opera. Io posso cercare
di unirmi a Dio, di amare tutte le realtà dell’Opera, e insieme con loro scoprire,
per ognuna, quella particolarità che la rende testimone efficace del carisma di Chiara
nel posto in cui si trova: i giovani in mezzo alla gioventù, quelli che lavorano nella
società in mezzo ai loro ambienti di lavoro, in mezzo ai loro colleghi, i sacerdoti
nel loro sacerdozio ministeriale, le famiglie nella loro vita familiare. Penso che
a me tocchi soltanto amarli tutti e insieme con loro capire come ognuno possa incarnare
questo carisma nel proprio ambito. Certamente, la priorità è sempre quella di tendere
con tutte le nostre forze al fine, per cui è nata quest’Opera, cioè perseguire l’unità
a tutti i livelli, in tutti i campi: da quello fra le generazioni, a quello fra le
Chiese, a quello fra le religioni, fra tutte le persone, fino ad arrivare a costruire
quella famiglia universale che sola può rispondere al nome di Opera di Maria, con
il quale il Movimento è anche stato approvato.
D.
- E’ indubbio che l’Opera di Maria, il Movimento dei Focolari, viva un’altra pagina,
un’altra tappa della sua storia. Questo passaggio, dai primi focolarini agli altri...
R.
- Non riesco a vederlo proprio come un passaggio da una fase ad un’altra, perchè vedo
che davvero siamo sempre andati avanti a corpo. Non c’è mai stata una distanza fra
una generazione e l’altra. C’è stato semmai un rapporto fra una generazione che donava
tutta la sua ricchezza, una generazione che la riceveva e, insieme, portavano avanti.
Quindi, come in una famiglia non c’è distanza tra genitori e figli, così anche tra
noi non c’è distanza, anche se in questo momento magari, per più tempo disponibile
o per più forze disponibili, più energie disponibili, qualcuno subentra al posto di
qualcun altro. Ma saremo comunque insieme a portare avanti tutto. E sicuramente, il
patrimonio di coloro che hanno cominciato con Chiara è quella insostituibile ispirazione
che rimane sempre a guidarci, ad accompagnarci.