2008-07-08 14:26:08

In Russia, si celebra oggi per la prima volta la "Giornata della famiglia, dell’amore e della fedeltà". Il commento di mons. Paolo Pezzi


Per la prima volta, in Russia, si celebra oggi la “Giornata della famiglia, dell’amore e della fedeltà”. L’iniziativa è nata dalla città di Murom, a circa 300 km ad est di Mosca, dove sono vissuti i Santi Petr e Fevronija, canonizzati dalla Chiesa ortodossa Russa nel 1547 e festeggiati proprio l’8 luglio. La proposta ha ricevuto il sostegno del Consiglio interreligioso russo, del Patriarca ortodosso, Alessio II, e di mons. Paolo Pezzi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, che Fausta Speranza ha intervistato:RealAudioMP3

R. - Penso che, come anche in altre parti del mondo, noi soffriamo del fatto che le famiglie crescono e si sviluppano senza reali fondamenti che possano sostenerle. Questo, con molta facilità, porta a separazioni, divisioni e a una difficoltà nel comunicare un’ipotesi positiva di certezza per la vita ai propri figli.

 
D. - Eccellenza, la convergenza di appoggio per questa Giornata della famiglia da parte sua, arcivescovo di Mosca, e da parte del patriarca Alessio II: da parte ortodossa, dunque, è il segno di una collaborazione più ampia tra cattolici e ortodossi nella difesa di radici e valori tradizionali cristiani...

 
R. - Penso che si possa certamente leggere in questa direzione. Non è stato un progetto nato insieme, ma ci siamo ritrovati a sostenerlo. Abbiamo la comune preoccupazione per il bene dei fedeli, dei cittadini di questa terra che siamo chiamati a servire.

 
D. - Monsignor Pezzi, Giornata della famiglia significa non solo matrimonio ma valori della vita a 360 gradi: è così?

 
R. - Certo, questo implica una concezione e un rispetto della vita dal suo sorgere fino al suo termine terreno naturale.

 
D. - La Giornata della famiglia è dedicata alla famiglia, all’amore e alla fedeltà. Fedeltà a cosa? Soltanto al coniuge o fedeltà ad una pienezza dell’amore?

 
R. - Ciò che permette all’uomo di essere fedele alla sua donna è, in fondo, ciò che permette a colui che è chiamato a vivere nella verginità la propria vocazione, per cui penso che le due cose non possiamo e non dobbiamo slegarle. Non dimentichiamo che la Chiesa nella sua saggezza sottolinea che la fedeltà, in un certo qual modo, è un dono di grazia da domandare. E la Chiesa lega questa fedeltà anche nel matrimonio al Sacramento stesso, a una forza, a un’energia, a una grazia che non ritrovo nelle mie capacità: la fedeltà mia si appoggia alla fedeltà di Dio, perchè Dio è fedele sempre.







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