Serbia: si avvicina il voto di fiducia al nuovo governo
Il parlamento serbo si è riunito in una seduta straordinaria che dovrebbe finire con
il voto di fiducia al nuovo governo. La seduta è stata convocata dopo l'accordo raggiunto
una settimana fa per la formazione di una coalizione di governo tra il partito socialista
serbo (SPS), del defunto presidente, Slobodan Milosevic, e il blocco europeista guidato
dal Partito democratico (DS) del presidente Boris Tadic, a quasi due mesi dalle elezioni
politiche dell'11 maggio scorso. Nell'intervento dell'ex ministro delle Finanze, Mirko
Cvetkovic, incaricato qualche giorno fa ufficialmente dal presidente Tadic per la
guida del governo, il premier illustrerà il programma della compagine entrante: incentrato
sulle riforme necessarie ad avvicinare la Serbia all'integrazione europea, ma anche
sulla conferma del rigido rifiuto dell'indipendenza unilateralmente proclamata del
Kosovo, sullo sviluppo dell'economia e la lotta alla corruzione e alla criminalità
organizzata. Nel voto di fiducia non sono previste sorprese: il governo di centrosinistra
in via di costituzione può contare infatti sul sostegno di almeno 129 deputati su
250, grazie all'accordo tra socialisti e filoeuropei. Accordo cementato anche da una
suddivisione degli incarichi: 11 dicasteri al DS, 6 al G-17, 4 allo Sps, 1 Spo, 2
rappresentanti dei bosniaci del Sangiaccato e 2 che non appartengono ai partiti. Dal
partito Ds, secondo la stampa belgradese, ai loro posti rimarranno il ministro degli
Esteri, Vuk Jeremic, e della Difesa, Dragan Sutanovac, mentre vice primo ministro
e ministro degli Interni sarà il capo del Partito socialista, Ivica Dacic.