Un contributo alla riflessione spirituale e pastorale sull'Anno Paolino dalle pagine
della nuova rivista "Paulus". Intervista con don Giovanni Serra
Una preghiera onnicomprensiva come senza confini fu la missione dell'Apostolo delle
genti. Ieri all'angelus, dopo la solenne Messa in Piazza San Pietro alla presenza
del Patriarca ortodosso ecumenico, Bartolomeo I, Benedetto XVI ha affidato all'intercessione
di San Paolo l'evangelizzazione, la comunione nella Chiesa e la piena unità di tutti
i cristiani. Temi che, in vario modo, costituiranno la "linfa" spirituale e pastorale
dell'Anno Paolino appena iniziato. A contribuire alla riflessione sarà certamente
la nuova rivista "Paulus", mensile della Società San Paolo inaugurato in coincidenza
con il giubileo bimillenario. Il vicedirettore, don Giovanni Serra, parla degli
obiettivi del magazine, nell'intervista di Emanuela Campanile:
R. - "Paulus"
vuole essere - in linea con le altre riviste pubblicate da noi - una sorta di attualizzazione
del messaggio di Paolo e nel contempo, aderendo a quanto ha indicato il Papa, vuole
essere uno studio più approfondito, più sostenuto della figura del grande Apostolo
e del suo messaggio.
D. - Per quanto riguarda i
temi del primo numero di "Paulus", su cosa vi siete concentrati e soprattutto chi
avete scelto come testimoni?
R. - Il primissimo numero
esce quasi in forma celebrativa e quindi abbiamo intervistato il cardinale Cordero
Lanza di Montezemolo, poi il sindaco di Roma, perchè il titolo della prima puntata
- chiamiamolo pure così - è “Paolo, cittadino di Roma”, perchè è dall'Urbe che tutto
parte sostanzialmente. A parlare poi è anche il pastore anglicano della Chiesa di
San Paolo entro le Mura, dando così voce al dialogo ecumenico in questo senso. C'è
anche la testimonianza dell’abate di San Paolo per dare anche un fondamento spirituale
e pastorale alla nostra azione cartacea. E, infine, dai luoghi di San Paolo, da Damasco,
la parola di Sua Beatitudine il cardinale Gregorio III. Ma c’è anche un pensiero di
mons. Gianfranco Ravasi, il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e tanti
altri ancora.
D. - Don Giovanni, "Paulus" sarà un
magazine internazionale: in quante lingue viene tradotto?
R.
- Per ora, ci siamo concentrati sul francese, l’inglese, il polacco, il tedesco e
il portoghese. Ma le richieste che ci sono giunte, dopo la conferenza stampa, arrivano
proprio da tutto il mondo. Mobilitiamo la Famiglia paolina per apportare contributi
sia il supporto cartaceo, ma soprattutto al web.