2008-06-26 14:40:53

Le questioni economiche e i relativi conflitti che troppo spesso condizionano l’avvenire del mondo: ne ha parlato il Papa con il nuovo ambasciatore del Gabon presso la Santa Sede


L’avvenire del mondo è troppo spesso legato a questioni puramente economiche, che sono fonte di conflitti: lo ha affermato il Papa nel discorso al nuovo ambasciatore del Gabon, Firmin Mboutsou, ricevuto per la presentazione delle Lettere credenziali. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

“Gli abitanti di un Paese siano i primi beneficiari dei prodotti delle ricchezze naturali della nazione”: lo auspica il Papa parlando della necessità di “fare tutto il possibile per proteggere meglio il pianeta e per far sì di lasciare alle generazioni future una terra veramente ospitale, in grado di nutrire tutti i suoi abitanti”. Benedetto XVI invita tutte le autorità e gli uomini di buona volontà del Gabon, ma anche del “caro continente africano”, a impegnarsi sempre di più per un mondo pacifico, fraterno e solidale. Il Papa chiama tutti ad “un coraggio sempre più profetico”, ricordando che “la pace e la giustizia camminano insieme e che devono trovare attuazione attraverso il rispetto della legalità in tutti gli ambiti”. “In effetti - spiega il Papa - senza giustizia, senza lotta contro ogni forma di corruzione, senza il rispetto delle regole del diritto, è impossibile costruire una pace vera ed è chiaro che i cittadini avranno difficoltà ad avere fiducia nei loro leader”. Inoltre - aggiunge - senza il rispetto della libertà di ogni individuo, non può esserci pace”. E il Papa parla del contributo della Chiesa: “La Chiesa - spiega - è pronta a collaborare e a sostenere tutte le persone che hanno come primo pensiero quello di stabilire una società che rispetti i diritti più elementari dell’uomo e che voglia costruire una società per l’uomo”.

 
A proposito del contributo della Chiesa, il Papa apprezza il riconoscimento espresso “per l’apporto alla storia e alla costruzione del Paese”. Parla di accordi firmati tra Gabon e Santa Sede e di una cooperazione sempre migliore, indicando l’obiettivo: “Aiutare la Chiesa nella sua missione al servizio di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, nella loro vita quotidiana, partecipando allo sviluppo della persona e della nazione e donando a ciascuno una speranza nuova per l’avvenire”. E il Papa ricorda la vocazione della Chiesa all’educazione e all’assistenza umana e spirituale. Parla di educazione “nel rispetto delle persone e della loro cultura, trasmettendo valori spirituali e morali indispensabili per la crescita dell’essere umano”. In relazione all’assistenza sanitaria, ricorda i numerosi dispensari tenuti dalle Congregazioni religiose, il cui impegno rientra negli accordi. Spiega che “una società attraverso l’educazione integrale mostra che i propri membri sono la prima ricchezza nazionale”. Benedetto XVI auspica, dunque, accordi per tutti i livelli di insegnamento, in particolare quello superiore. Inoltre, menziona la pastorale presso le Forze Armate: la definisce “particolarmente delicata e al servizio della pace, della giustizia e della sicurezza, nel Paese e in tutta la regione”. Riconosce, infine, l’opportunità di costituire comunità di membri delle Forze Armate sotto la guida spirituale di pastori che sappiano riconoscere e rispettare la specificità del mondo militare.







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