I grandi valori del mondo - libertà, dialogo, tolleranza - traggono fondamento dalla
fede in Cristo: così Benedetto XVI all’udienza generale
Libertà, dialogo e tolleranza vanno riportati alla verità della fede: il richiamo
del Papa, stamane all’udienza generale svoltasi in piazza San Pietro, affollata di
fedeli e turisti. Prima di iniziare la catechesi, il Santo Padre ha benedetto la nuova
statua di San Luigi Orione, posta in una nicchia esterna alla Basilica Vaticana, opera
dello scultore Alessandro Romano. Il servizio di Roberta Gisotti:
La vita
del Santo monaco Massimo, vissuto nel VI secolo, Padre della Chiesa d’Oriente, noto
con il titolo di "Confessore", ha offerto lo spunto al Papa per richiamare il coraggio
di testimoniare anche oggi “la fede in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, Salvatore
del mondo”, “senza alcuna riduzione o compromesso”.
San Massimo nato
in Palestina, poi trasferitosi a Costantinopoli, e da lì in Africa, fu infine chiamato
a Roma dal Papa Martino I per partecipare al Concilio Lateranense. Accusato insieme
a lui di eresia, seppe sfidare con “indomito coraggio” il potere dell’allora imperatore
che pure si professava cristiano, per questo fu processato e sottoposto a torture
e terribili mutilazioni, fino alla morte in esilio. Il "sì"
universale a Cristo, che San Massimo seppe testimoniare, ci da la misura di ogni altro
valore, ha spiegato Benedetto XVI:
"Pensiamo a valori oggi giustamente
difesi quali la tolleranza, la libertà, il dialogo. Ma una tolleranza che non sapesse
più distinguere tra bene e male diventerebbe caotica e autodistruttiva. Così pure:
una libertà che non rispettasse la libertà degli altri e non trovasse la comune misura
delle nostre rispettive libertà, diventerebbe anarchia e distruggerebbe l’autorità.
Il dialogo che non sa più su che cosa dialogare diventa una chiacchera vuota. Tutti
questi valori sono grandi e fondamentali, ma possono rimanere veri valori soltanto
se hanno il punto di riferimento che li unisce e dà loro la vera autenticità. Questo
punto di riferimento è la sintesi tra Dio e cosmo, è la figura di Cristo nella quale
impariamo la verità di noi stessi e impariamo così dove collocare tutti gli altri
valori, perché scopriamo il loro autentico significato".
Prima
di incontrare le migliaia di fedeli, circa 14 mila, che gremivano piazza San Pietro,
il Papa ha benedetto nella via della Fondamenta che costeggia la Basilica la nuova
statua di San Luigi Orione, canonizzato - ricordiamo - nel maggio 2004. Rivolgendosi
poi al termine dell’udienza al folto gruppo della Famiglia orionionina presente all’udienza,
il Papa ha detto:
"L’inaugurazione della statua del vostro Fondatore
costituisca, per tutti i suoi figli spirituali, un rinnovato stimolo a proseguire
sul cammino tracciato da san Luigi Orione specialmente per portare al Successore di
Pietro - come diceva lui stesso - 'i piccoli, le classi umili, i poveri operai e i
reietti della vita che sono i più cari a Cristo e i veri tesori della Chiesa di Gesù
Cristo'”. Il Santo Padre ha infine ricordato la Solennità
dei Santi Pietro e Paolo, domenica prossima, e l’apertura dell’Anno Paolino, che sarà
inaugurato da Benedetto XVI con la celebrazione dei Vespri, sabato 28 giugno, nella
Basilica di San Paolo Fuori le Mura.