2008-06-24 14:48:58

Il card. Tettamanzi ricorda Papa Montini, nel 30° anniversario della morte. Presentato il libro "Paolo VI, il coraggio della modernità"


Nel 30.mo della morte, la diocesi milanese ha commemorato, ieri sera, la figura di Paolo VI, già arcivescovo di Milano dal 1954 al 1963. L'evento è stato incentrato sulla presentazione del libro di Giselda Adornato "Paolo VI, il coraggio della modernità". Numerosi gli interventi che hanno ricordato con emozione e gratitudine la figura di Papa Montini. Tra questi, particolarmente significativo, quello del cardinale arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi. Il servizio di Fabio Brenna:RealAudioMP3

Paolo VI fu un Papa caratterizzato da una straordinaria tensione missionaria e dal desiderio di trasmettere una fede vissuta come realtà contagiosa di gioia. Così, l’arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha riassunto la figura di Giovanni Battista Montini suo predecessore sulla cattedra milanese. Il cardinale Tettamanzi lo ha ricordato alla presentazione della biografia curata da Gisella Adornato dal titolo “Paolo VI. Il coraggio della modernità” con prefazione dello stesso cardinale Tettamanzi. L’arcivescovo di Milano si è molto soffermato sullo slancio missionario di Paolo VI che seppe tradurre nel Concilio e nel post Concilio, dando il via ai viaggi apostolici per il mondo per promuovere la pace mondiale, la difesa della vita umana e la propensione al dialogo. Un aspetto quasi insospettabile quello della gioia, per Paolo VI, ma più volte rimarcato nell’intervento del cardinale Tettamanzi:

“Per Paolo VI la gioia è qualcosa di contagioso, qualcosa che ha in sé un’energia di espansione. Per questo lui dice: La gioia diventa per il cristiano un impegno apostolico e missionario nei riguardi degli altri”.

Una comunicazione della fede come gioia il tratto sottolineato anche dal vescovo ausiliare di Milano, il teologo mons. Franco Giulio Brambilla:

“Per questo ha potuto apparire come un Papa amletico, problematico. Si è lasciato persino cucire addosso l’espressione "Paolo Mesto", perchè ha voluto assumere fino in fondo la vibrazione della coscienza moderna”.

Una nuova chiave di lettura dunque questa della gioia per il Pontificato di Paolo VI. La conferma dalla biografa Giselda Adornato:

“C’è un itinerario di gioia nel suo Pontificato, che si collega con questo che abbiamo definito il coraggio della modernità”.







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