2008-06-21 15:02:51

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa dodicesima Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù invita i discepoli a predicare con coraggio il Vangelo senza temere gli uomini:

“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:RealAudioMP3
 
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Gesù insegna un ordine nei rapporti.
Dopo il peccato i rapporti tra gli uomini sono sempre insidiati e contaminati dalla paura dovuta all'esercizio non buono di un potere degli uni sugli altri.
Gesù insegna che questo stato decaduto delle relazioni tra gli uomini non deve prendere il sopravvento e diventare normativo, normale.
E’ piuttosto il rapporto Suo con noi e nostro con Lui a dover fungere da criterio. Ed esso è un rapporto di verità e quindi di libertà, un rapporto che abbraccia la totalità del nostro essere: fino al numero dei capelli.
Quando, per paura, noi non confessiamo apertamente e pubblicamente Cristo davanti agli uomini, anteponiamo la logica della violenza e della paura a quella della verità e della libertà.
Il riconoscimento, però, è richiesto. Chi non Lo riconosce, non sarà da Lui riconosciuto.
A questo primo insegnamento se ne aggiunge un altro nel quale non la morte è presentata come ciò che è da temere, ma la perdizione. Quelli che attentano all'anima, costoro sono veramente temibili.
L’uomo che segue sistematicamente questo duplice criterio è un uomo libero.

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