Il cardinale Bertone in Bielorussia: il dialogo ecumenico è la strada per risolvere
i contenziosi della storia con spirito fraterno
E’ una missione densa di impegni quella del cardinale segretario di Stato, Tarcisio
Bertone, che da mercoledì scorso si trova in Bielorussia per incontri con la comunità
cattolica locale e con le autorità del Paese. Questa mattina, il porporato ha tenuto
un discorso all’episcopato bielorusso, ha incontrato il capo di Stato, Lukashenko,
quindi ha partecipato a un pranzo offerto in suo onore dal ministro degli Esteri.
Sugli ultimi interventi tenuti del cardinale Bertone, il servizio di Alessandro
De Carolis:
“Pastori
del gregge” in un Paese e in un periodo storico nel quale non mancano le difficoltà,
prima fra tutti quella di dover fra fronte alle esigenze dei cattolici con un “esiguo
numero” di sacerdoti, di diaconi e di altri collaboratori pastorali il cardinale Bertone
ha portato l’incoraggiamento di Benedetto XVI alla Chiesa bielorussa. Il segretario
di Stato ha parlato stamattina ai presuli del Paese, nel primo dei vari incontri che
arricchiscono la sua agenda giornaliera. Raccomandando la salvaguardia dell’unità
fra i vescovi locali e con i rispettivi sacerdoti, compresa la cura dei seminari,
il cardinale Bertone ha insistito anche sull’importanza di un confronto con gli ortodossi
scevro di “pregiudizi”. Il dialogo ecumenico, ha affermato, citando una lettera di
Giovanni Paolo II del 1991 sulla libertà di espressione religiosa, è lo “strumento
più adatto per affrontare uno scambio fraterno volto a risolvere il contenzioso in
spirito di giustizia, carità e perdono”. Del resto, ha riconosciuto, “la situazione
è resa più complessa dal fatto che state aspettando la restituzione dei beni ecclesiastici
confiscato dalla legislazione sovietica, in particolare delle Chiese e dei luoghi
di culto”. Di dialogo e di collaborazione il cardinale Bertone
ha parlato anche riferendosi ai rapporti fra Stato e Chiesa locale. Lo ha fatto con
i vescovi e più tardi nel breve intervento di ringraziamento al ministro degli Esteri
bielorusso, Martynov, che lo ha invitato ad un pranzo di gala. Vorrei ripetere, ha
affermato, “che la Santa Sede intende proporre al governo una collaborazione, oltre
che a livello bilaterale, anche nei forum internazionali in favore della pace fra
i popoli e l’autentico progresso dell’umanità”. Ieri pomeriggio, incontrando la comunità
greco-cattolica del Paese, il segretario di Stato aveva messo in luce gli stretti
vincoli mantenuti con il Papa: “So che la fedeltà verso di lui è grande e di questo
vi ringrazio”, ha affermato. “L’unità dei diversi riti, delle forme e culture - ha
soggiunto - è una grande ricchezza per la Chiesa cattolica; è un tesoro la comunione
ecclesiale che dobbiamo conservare gelosamente difendendolo da ogni rischio e pericolo”. Sempre
ieri, nel primo pomeriggio, il cardinale Bertone aveva parlato al mondo della cultura
e agli studenti dell’Università statale bielorussa sul tema “Fede e ragione: portare
Dio all’uomo di oggi”. Un uomo, ha asserito nella sua lectio magistralis, che
desidera interiormente verità e libertà, ma il mondo secolarizzato e agnostico nel
quale vive ha stravolto l’essenza di questi concetti. Viceversa, è la rivelazione
cristiana, ha riflettuto il cardinale Bertone, che immette nella nostra storia una
verità universale. Dunque, ha concluso, in “un mondo che sembra impossibilitato ad
andare oltre il fenomeno”, l’uomo non deve piegarsi alle apparenze, ma “deve ricercare
la Gloria di Dio, che è “lo splendore luminoso della verità”.