Cina: la diocesi di Chengdu ha aperto un ufficio per la ricostruzione dopo il terremoto
in Sichuan
La diocesi di Chengdu, in Cina, tra le più colpite dal terremoto del Sichuan, ha aperto
un Ufficio per la ricostruzione stilando un programma dettagliato alla presenza di
membri dell’Ufficio affari religiosi e dell’Associazione patriottica, come riferito
da AsiaNews. Secondo la stima, ancora provvisoria, il numero di morti cristiani è
di 37 persone, tutte laiche; tra i danni si contano 14 chiese distrutte e 27 molto
danneggiate su 56. La spesa prevista è di 80 milioni di yuan, circa otto milioni di
euro, che sarà difficile ottenere dal governo: alcune diocesi, infatti, stanno raccogliendo
fondi per dare una mano alla ricostruzione e stanno assistendo i terremotati. L’organizzazione
cattolica Jinde, nello Shijazhuan, ha distribuito seimila tende, la diocesi di Xian
ha organizzato un servizio infermieristico negli ospedali e un gruppo di 60 volontari
sta per essere inviato in Sichuan per stare vicino alla popolazione. Intanto le attività
religiose e le Messe sono state sospese: l’obiettivo della diocesi è riuscire a celebrare
la festa dell’Assunta il 15 agosto prossimo. (R.B.)