Ruanda: due ufficiali si dichiarano colpevoli per le uccisioni nel 1994 di tre vescovi
cattolici
Hanno confessato due dei quattro ufficiali ruandesi arrestati la scorsa settimana
per il loro coinvolgimento nel 1994 nell’omicidio di 13 uomini di Chiesa, tra cui
l’Arcivescovo di Kigali e altri due vescovi cattolici del paese, e di alcuni civili.
Davanti a un tribunale di Kigali, i capitani John Butera e Dieudonne Rukeba si sono
dichiarati colpevoli, mentre il generale Wilson Gumisiriza e il maggiore Wilson Ukwishaka
hanno negato la loro responsabilità. La difesa ha chiesto il rilascio degli accusati
sostenendo che gli arresti e la detenzione sono stati attuati su una base illegale,
riferisce l’agenzia Misna, riportando fonti locali, mentre il procuratore ha chiesto
invece il loro mantenimento in carcere nel timore di una fuga all’estero. All’epoca
dei fatti contestati, gli ufficiali erano esponenti del Fronte Patriottico Ruandese,
attuale schieramento di governo del presidente Paul Kagame. L’inchiesta sull’omicidio
dei religiosi cattolici – tra le vittime spiccano l’arcivescovo di Kigali, monsignor
Vincent Nsengiyumva, il vescovo di Byumba (nord) monsignor Joseph Ruzindana e il vescovo
di Kabgayi, monsignor Thaddée Nsengiyumva, allora presidente della Conferenza episcopale
ruandese – era stata avviata dal Tribunale penale internazionale per il Rwanda e resa
pubblica ai primi di giugno al Palazzo di Vetro in un rapporto al Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite. (V.V.)