Pace, diritti umani ed educazione dei giovani in primo piano nel colloquio tra
Benedetto XVI e il presidente congolese Kabila
La situazione politica e sociale della Repubblica Democratica del Congo, in particolare
delle province orientali del Nord Kivu e Sud Kivu, in primo piano nell’incontro di
stamani in Vaticano tra Benedetto XVI e il presidente congolese, Joseph Kabila Kabange.
A questo riguardo, informa un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, “è stata
ribadita la priorità del rispetto dei diritti umani per porre fine alle sofferenze
della popolazione civile e costruire una società più giusta e solidale”. Nel corso
dell’udienza, prosegue la nota, “non è mancato un accenno all’aspetto regionale della
questione”, con l’auspicio che la prossima entrata in vigore del Patto sulla sicurezza,
la stabilità e lo sviluppo nella Regione dei Grandi Laghi “segni una svolta decisiva
nella promozione della pace e del bene di tutti i suoi abitanti”. Nel colloquio è
stata inoltre “sottolineata l’importanza dell’educazione e della formazione dei giovani,
per i quali la Chiesa è sempre pronta a dare il suo specifico contributo”. Dal canto
suo, il presidente Kabila ha invitato il Santo Padre a recarsi in visita nella Repubblica
Democratica del Congo.
Durante il colloquio, informa la Sala Stampa vaticana,
sono stati affrontati anche altri temi di interesse comune “come l’importanza del
dialogo e della collaborazione anche per risolvere il problema della restituzione
di alcune proprietà della Chiesa nazionalizzate parecchi decenni fa”. Dopo l’incontro
con il Papa, il presidente Kabila, insieme al ministro degli Affari Esteri, si è incontrato
con mons. Dominique Mamberti, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati. (A.G.)