Messaggio dei vescovi brasiliani per il centenario dell'immigrazione giapponese
Era il 18 giugno 1908 quando la nave giapponese “Kasato Maru”, partita da Kobe tre
mesi prima, attraccava al porto di Santos, in Brasile. A bordo, c’erano circa 850
giapponesi, i primi emigranti che arrivavano nel Paese sudamericano, in seguito ad
un accordo tra i due governi. Oggi, i giapponesi naturalizzati brasiliani sono 1 milione
e 600mila, pari al 62% di tutti i giapponesi naturalizzati all’estero. Per celebrare
questa ricorrenza, la Conferenza episcopale brasiliana ha inviato un messaggio di
congratulazioni alla Pastorale nippo-brasiliana (PANIB), complimentandosi per “tutto
il lavoro svolto nell’Evangelizzazione dei giapponesi”. Nel documento - a firma di
mons. Geraldo Lyrio Rocha, mons. Luiz Soares Vieira e mons. Dimas Lara Barbosa, rispettivamente
presidente, vicepresidente e segretario generale della CNBB – i vescovi ricordano
la fondazione della PANIB, avvenuta nel 1967 e sottolineano “il numero significativo
di missionari francescani, gesuiti, diocesani e di altre congregazioni maschili e
femminili” che si sono impegnati nella pastorale nippo-brasiliana. “Un ruolo importante
– aggiungono i presuli – lo ha avuto il collegio ‘San Francesco Saverio’, fondato
nel quartiere Ipiranga di San Paolo e destinato all’accoglienza dei giovani giapponesi”.
Così come significativa è stata, continua la Conferenza episcopale brasiliana, la
creazione del movimento per ragazzi “Circolo cattolico Stella del mattino”, che si
è diffuso in tutti i luoghi del Paese in cui sono presenti gli immigrati giapponesi.
Esprimendo soddisfazione anche per “gli istituti di formazione, le scuole, gli ospedali
e le chiese” costruite dai missionari nel corso dei decenni, la Conferenza episcopale
brasiliana rivolge una preghiera a Dio, “Padre di tutta l’umanità”, affinché “permetta
al popolo giapponese di vivere al più presto l’esperienza dell’incontro con il suo
Figlio Gesù”. (I.P.)